Insulti alla nave militare, la Digos indaga sui responsabili

Insulti alla nave militare, la Digos indaga sui responsabili
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Giovedì 17 Marzo 2022, 12:56 - Ultimo aggiornamento: 15:29

Insulti e lancio di pietre contro la nave carabiniere. La Digos sta completando a Taranto l’identificazione di coloro che ieri pomeriggio hanno lanciato sassi contro la fregata Carabiniere della Marina Militare mentre transitava nel canale navigabile per dirigersi nel Mar Piccolo. Si tratterebbe, a quanto pare, di persone - una ventina circa - riconducibili all’ambiente dei centri sociali. L'Agi apprende da fonti investigative che in queste ore si sta sviluppando attività di polizia giudiziaria a 360 gradi. Le ipotesi di reato vanno dalla manifestazione non autorizzata al vilipendio di corpo armato dello Stato. «A valle dell’identificazione dei singoli, sarà però possibile - spiegano le fonti - individuare meglio le responsabilità di ciascuno».

Taranto, militari italiani insultati al passaggio della nave: "Assassini"


Il lancio di pietre è partito all’improvviso dal lato città vecchia del canale navigabile che è anche quello più prospiciente il mare. Per consentire il passaggio dell’unità è stato aperto il ponte girevole e agli accessi del ponte stazionano, in questo caso, pattuglie dei Carabinieri e della Polizia locale visto che il traffico viene temporaneamente bloccato.

Le pattuglie, però, non sarebbero riuscite ad intervenire immediatamente anche perché lontane dal punto  in cui è avvenuta la grave contestazione. All’indirizzo dell’equipaggio è stato anche lanciato più volte il grido di “assassini”.

Il gesto ha suscitato la condanna del mondo politico.  «Insulti e sassi contro una fregata della Marina Militare italiana. Quanto avvenuto a Taranto è un'offesa a chi ogni giorno, con indosso una divisa, difende l'Italia con coraggio e sacrificio. Questo non è pacifismo, è idiozia». Lo scrive su Twitter Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia.

Carfagna

«Solidarietà all'equipaggio della Fregata Carabiniere, presa a sassate a Taranto da un gruppetto di finti pacifisti. Se vogliono un nemico se la prendano con chi bombarda, non con chi garantisce pace da 70 anni e nei momenti di emergenza è stato in prima linea per gli italiani». Lo scrive su Twitter Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale.

Di Maio

«Quanto accaduto a Taranto, con la nave della Marina Militare presa a sassate da un gruppo ristretto di persone è da condannare fermamente. La violenza stessa è sempre da condannare. Le donne e gli uomini della Difesa, così come gli agenti delle Forze dell'ordine, lavorano ogni giorno per tutelare il Paese e tutti i cittadini, come ribadito anche dal ministro Guerini - è il commento del ministro degli Esteri Luigi Di Maio - . A loro vanno indirizzati ringraziamenti, non insulti come avvenuto in occasione di questo triste episodio. Esprimo la massima vicinanza al personale della nave Carabiniere e a tutto quello della Marina Militare».

Stefàno

«Il nemico è chi la guerra la causa, non di certo gli uomini e le donne che con coraggio e dedizione ogni giorno ci proteggono - commenta il senatore Pd Dario Stefàno, presidente della commissione Affari europei -. Solidarietà a ItalianNavy e all'equipaggio della Nave Carabiniere, preso a sassate ed insultato da falsi pacifisti al suo rientro nel porto di Taranto». 

Mulé

«Le immagini che arrivano da Taranto relative all'aggressione a nave Carabiniere fanno male al paese. Un gesto compiuto da un gruppetto di finti pacifisti - in realtà violenti - che offende le istituzioni e i marinai impegnati ogni giorno a fare il proprio dovere. Agli uomini e alle donne della Marina Militare solidarietà e vicinanza con il ringraziamento per quello che fanno ogni giorno per la Patria», afferma in una nota il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè.

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