Umiliava la moglie perché musulmana e la costringeva a mangiare carne di maiale: sconterà più di 6 anni

Umiliava la moglie perché musulmana e la costringeva a mangiare carne di maiale: sconterà più di 6 anni
​Umiliava la moglie perché musulmana e la costringeva a mangiare carne di maiale: sconterà più di 6 anni
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Giovedì 30 Novembre 2023, 20:35 - Ultimo aggiornamento: 20:41

Per insultare la moglie non avrebbe esitato a chiamarla “mucca musulmana”. Nonostante la fede della donna straniera che aveva scelto come compagna l’avrebbe costretta a mangiare carne di maiale. E cosa ancora più avvilente, avrebbe imposto alla malcapitata pratiche sessuali espressamente vietate dall’Islam
Un menage che la malcapitata ha provato a sopportare, sino a quando è esplosa e ha deciso di denunciare i comportamenti sconcertanti del marito. 

Quella denuncia, scattata cinque anni fa, ha spianato la strada al processo a carico dell’uomo, si tratta di un tarantino di 58 anni, per il quale il Tribunale presieduto dal giudice Elvia Di Roma, ha decretato la condanna a sei anni e mezzo di reclusione per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale.

Il verdetto

Questo il verdetto, quindi, con il quale il collegio giudicante ha chiuso il primo grado del processo che vedeva il tarantino imputato anche per una ipotesi di truffa, dalla quale è stato scagionato. Al dibattimento, invece, hanno retto le contestazioni decisamente più pesanti e per certi versi scioccanti. Al centro del processo, infatti, sono finiti i comportamenti contestati all’uomo durate gli anni di matrimonio con una donna straniera, di religione musulmana. 
La malcapitata, gradualmente, sarebbe stata umiliata e mortificata dal compagno con imposizioni in aperto contrasto con la sua religione.

L’uomo avrebbe ripetutamente imposto alla moglie di mangiare carne di maiale e l’avrebbe derisa dinanzi alle sue resistenze. Inoltre l’avrebbe costretta ad entrare in chiesa per assistere a cerimonie cattoliche e non avrebbe esitato a insultarla. 

Inoltre le avrebbe imposto pratiche sessuali vietate dall’Islam nonostante l’opposizione della donna, per le quali è stato condannato per il reato di violenza sessuale. Ieri, come si è detto, è giunto il verdetto del Tribunale che ha anche decretato per l’imputato l’obbligo di risarcire la moglie, che si è costituita parte civile in giudizio mediante l’avvocato Maurizio Besio. 

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