In auto 110 chili di carne senza tracciabilità: grosso sequestro

In auto 110 chili di carne senza tracciabilità: grosso sequestro
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Domenica 28 Gennaio 2024, 19:30 - Ultimo aggiornamento: 19:43

Oltre 100 chili di carne sequestrata dalla Polizia locale di Massafra. È il bilancio dell’attività di controllo del territorio, mirata anche a garantire la sicurezza alimentare e la tutela della salute dei consumatori.


Questa mattina gli agenti della Polizia locale, durante un normale servizio domenicale di viabilità nel centro urbano, percorrendo corso Italia, hanno notato un’auto ferma sul marciapiede, nei pressi di un’attività commerciale. Avvicinandosi al mezzo, per meglio comprendere i motivi della sosta “selvaggia”, gli agenti si sono accorti che all’interno dell’auto vi erano dei prodotti alimentari, verosimilmente, pronti per essere messi in commercio attraverso la regolare attività di vendita.

Nell'auto 110 chili di carne

In seguito a verifiche più accurate, gli uomini di pattuglia hanno rilevato che i prodotti trasportati - da un uomo del Bangladesh - erano privi di regolare bolla che ne indicasse la provenienza.

Nel corso dell’ispezione, all’interno dell’auto è stato rinvenuto un enorme quantitativo di carne, pari a 110 chili: 90 chili di pollame (intero e a cosce), una coscia di bovino di 8 chili e 12 chili di muscolo di manzo. Gli alimenti di dubbia provenienza, privi di qualsivoglia documentazione attestante la tracciabilità, sono stati posti a sequestro amministrativo, in attesa della regolare attività di smaltimento. Il Comando della Polizia Locale di Massafra, guidato dal commissario superiore Mirko Tagliente, è da tempo impegnato nella vigilanza del settore alimentare per il rispetto delle norme poste a tutela della salute dei cittadini.

I precedenti

Diversi i sequestri eseguiti. Quasi sempre si tratta di attività commerciali condotte da cittadini stranieri, dedite alla vendita di alimenti attraverso un modus operandi, essenzialmente riconducibile a culture di Paesi extra europei, nonché alla relativa filiera di fornitura di materie prime alimentari etniche. «Comprendiamo le difficoltà di integrazione da parte dei cittadini stranieri, anche sotto il profilo delle normative comunitarie, ma – commenta a Quotidiano il comandante Mirko Tagliente – occorre rispettare ogni disposizione di legge. Da qualche anno abbiamo avviato un piano di controllo, realizzato con una metodologia finalizzata alla verifica del puntuale a rigoroso rispetto delle procedure di conservazione degli alimenti, dello stato igienico e strutturale degli esercizi di vendita al dettaglio di prodotti preconfezionati, del mantenimento della catena del freddo soprattutto in relazione ai cibi da mangiare crudi. Sulla commercializzazione di prodotti alimentari di dubbia provenienza non bisogna abbassare la guardia. L’alimentazione – conclude Tagliente - è correlata con il benessere della persona».

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