Incidente mortale, travolse e uccise giovane ciclista: condannato per omicidio stradale a due anni e tre mesi

Il magistrato ha accolto la seconda richiesta di patteggiamento (la prima era stata rigettata perché ritenuta troppo mite) avanzata dal difensore dell’imputato

Incidente mortale, travolse e uccise giovane ciclista: condannato per omicidio stradale a due anni e tre mesi
Incidente mortale, ​travolse e uccise giovane ciclista: condannato per omicidio stradale a due anni e tre mesi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 29 Febbraio 2024, 18:41 - Ultimo aggiornamento: 18:42

Due anni e tre mesi di reclusione per omicidio stradale aggravato. Questa la pena patteggiata dal conducente del furgone incriminato per il terribile incidente che, nel gennaio dello scorso anno, costò la vita al 35enne laertino Francesco Nigro.

La vittima era in bicicletta e venne travolta e uccisa da un furgone sulla statale sette. L’altro giorno, il giovane imputato, si tratta di un lucano di 25 anni, ha definito la sua posizione al varco dell’udienza preliminare, celebrata dinanzi al gup Giovanni Caroli. Il magistrato ha accolto la seconda richiesta di patteggiamento (la prima era stata rigettata perché ritenuta troppo mite) avanzata dal difensore dell’imputato e ha condannato il ragazzo lucano a due anni e tre mesi di reclusione. Il tragico incidente risale al 20 gennaio dello scorso anno. L’impatto fu tremendo e non diede scampo al malcapitato ciclista

Cosa successe

Per ricostruire la dinamica del terribile incidente il pm Vittoria Petronella si è affidata ad un consulente, l’ingegner Maurizio Scudella. 
Stando alle conclusioni del perito, l’imputato, che era al volate del suo furgone, procedeva verso Laterza a una velocità stimata di oltre 85 chilometri all’ora, nonostante il limite di 70 chilometri orari.

Avrebbe effettuato, in corrispondenza di una curva, una manovra di sorpasso, in quel tratto vietata. Per superare la vettura che lo precedeva avrebbe invaso completamente la corsia opposta nella quale in quel momento stava sopraggiungendo in sella alla sua bicicletta lo sfortunato laertino. 

Francesco Nigro, purtroppo, non riuscì a evitare l’impatto con il mezzo pesante e per lui non ci fu scampo. La perizia disposta dal pm Petronella nel corso delle indagini sul dramma della strada, ha escluso categoricamente qualsiasi ipotesi di colpa da parte del ciclista, attribuendo, viceversa, all’imputato la responsabilità del sinistro mortale. Il 35enne in bicicletta quel giorno venne travolto dal furgone e dopo l’impatto venne scaraventato in un terreno vicino. Una dinamica terribile che lo uccise sul colpo. Il venticinquenne al volante del furgone venne iscritto fin da subito nel registro degli indagati mentre la mamma della vittima, per essere assistita e ottenere giustizia, si rivolse a Studio3A-Valore Spa, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini (in particolare il caso è stato seguito dall’area manager per la Puglia e dal responsabile della sede di Taranto, Luigi Cisonna), mentre la compagna dello sfortunato 35enne è stata assistita dall’avvocato Anna Maria Bozza. Al termine dell’inchiesta, dunque, il pm Petronella aveva chiesto il rinvio a giudizio per omicidio stradale a carico dell’imputato per aver provocato l’incidente stradale mortale “per negligenza, imprudenza e imperizia”.
L’altro giorno, come si è detto, è arrivato il patteggiamento in camera di consiglio. La pena concordata dall’imputato non prevede la sospensione condizionale della pena e il venticinquenne ha già fatto richiesta per i lavori di pubblica utilità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA