Pronto e inaugurato il molo per le navi da crociera di Taranto

Il molo inaugurato ieri
Il molo inaugurato ieri
di Nicola SAMMALI
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Martedì 23 Novembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:08

 Rappresenta il primo passo del futuro waterfront della città di Taranto, innestato nel porto. Amplifica le potenzialità in termini di ormeggi, soprattutto in chiave crocieristica. La nuova banchina di levante del molo San Cataldo, inaugurata ieri alla presenza della viceministra delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, e delle autorità civili, militari e religiose, è il frutto dell’opera di riqualificazione della parte storica del porto di Taranto (che comprende anche la calata 1), per decenni rimasta inutilizzata. 
L’infrastruttura, prima d’oggi, aveva una configurazione che non consentiva l’attracco di navi di grandi dimensioni, mentre adesso si prepara a diventare anche una piattaforma sul mare aperta ai cittadini. Con la cerimonia del taglio del nastro entra quindi in una fase di auspicata crescita, secondo le prospettive di rilancio innescate dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio. 

Le dichiarazioni


«Taranto è una piattaforma naturale del Mediterraneo. Il porto di Taranto e l’Autorità portuale di Taranto sono strategici dentro l’impostazione che abbiamo dato anche col Piano nazionale di ripresa e resilienza. Siamo in una città che sino a non molto tempo fa veniva presentata solo come città che aveva problematiche pesanti, e presentata come città non attrattiva dal punto di vista turistico. Oggi, invece, abbiamo un porto che è nella condizione di fare attraccare ulteriori navi da crociera e avere un incremento dei passeggeri e dei visitatori di questa città. Credo che sia il segnale più importante e utile che si possa dare. Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione, c’è bisogno di un territorio che sia in sintonia con quello che si sta facendo e credo che questo stia avvenendo», ha commentato la viceministra Bellanova (intervenendo poi sui temi delle Zes e delle risorse per le Agenzie del lavoro portuale, di cui riferiamo in altro articolo).

I lavori

I lavori di ammodernamento erano suddivisi in due lotti: il primo ha riguardato la calata 1, e il secondo la banchina di levante. «Con queste altre due banchine di fatto abbiamo una disponibilità di quattro ormeggi destinati anche al traffico croceristico, due per grandi navi e due per navi meno grandi.

Quando a breve avremo anche la possibilità di utilizzare per questo terminal il centro Falanto, sicuramente si potrà ulteriormente implementare il traffico croceristico, che però è uno dei segmenti che vogliamo valorizzare perché Taranto è un porto polifunzionale», ha evidenziato il presidente dell’Authority, Sergio Prete. «Puntiamo a inaugurare il centro servizi Falanto a inizio 2022 - ha aggiunto - dopodiché abbiamo in piedi il dragaggio del molo polisettoriale, il cui quadro economico è sugli 85 milioni di euro: è un’opera particolarmente importante». Ma c’è altro, ha annunciato Prete: «Il prossimo bando di gara, che dovrebbe uscire tra dicembre e gennaio, riguarda una delle due dighe foranee che sono state finanziate anche sul Pnrr. La strategicità che il porto di Taranto ha avuto sempre nel settore industriale, adesso comincia ad averla anche in altri settori. Il nostro compito è quello di diversificare le attività produttive e di valorizzare la posizione nel porto di Taranto ma anche altre funzioni come l’intermodalità, l’accessibilità nautica, dare nuovi ormeggi e consentire che le varie tipologie di traffico possano crescere dando ricchezza e occupazione al territorio». 

Il sindaco uscente

A margine della cerimonia, sono arrivate le parole del sindaco Rinaldo Melucci: «Un’opera davvero eccezionale. Questo è il primo tratto di waterfront che abbiamo messo a progetto insieme all’Autorità di sistema portuale, già aggiudicatario di fondi Mit molto rilevanti che cambieranno tutto l’assetto della Città vecchia fin sotto al Castello Aragonese. Riapriamo il porto alla comunità, è un recupero identitario e di relazione tra l’ambiente urbano e quello portuale. Questo tratto di banchina insiste sugli approdi crocieristici: l’anno prossimo ne abbiamo in programma già una sessantina, che significa quasi 100-120mila passeggeri, con una grande ricaduta economica per Taranto. Quindi non solo rigenerazione urbana e interfaccia città-porto ma un progetto che continuerà a impattare su quel modello di sviluppo che vogliamo allontanare dalla monocultura siderurgica e rendere più sostenibile». 

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