Giochi, si riparte. Oggi la "prima" del nuovo Comitato direttivo a Taranto

Giochi del Mediterraneo a Taranto: si corre per gli impianti
Giochi del Mediterraneo a Taranto: si corre per gli impianti
di Domenico PALMIOTTI
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Lunedì 20 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 13:44

Rimasto senza il Coni da fine luglio e senza il Governo da fine settembre, e quindi privo di due riferimenti importanti che hanno preferito chiamarsi fuori vista la situazione e il disaccordo con la Regione Puglia, oggi a Palazzo di città, a Taranto, riparte il comitato direttivo dei Giochi del Mediterraneo. Che è l’organo operativo dell’evento internazionale sportivo di giugno 2026. Riparte, il comitato, su nuove basi e con una nuova governance che vede in maggioranza Governo, Coni e commissario, mentre prima ce l’avevano Regione ed enti locali. E sarà proprio Massimo Ferrarese, nel suo ruolo di commissario di Governo, a insediarlo. 
Le convocazioni sono già partite in via urgente sabato mattina (le ultime designazioni le ha fatte il ministro dello Sport, Andrea Abodi, nella serata di venerdì) e oggi diversi saranno in presenza mentre qualcuno, impossibilitato a venire a Taranto, si collegherà da remoto. Le convocazioni sono state inoltrate a tutti i designati a far parte del nuovo comitato, ad eccezione della Regione Puglia che non ha ancora scelto il proprio rappresentante. Per la Regione, Ferrarese ha spedito la lettera direttamente al presidente Michele Emiliano. Probabile che la Regione ufficializzi oggi il nome.

La riunione

Il nuovo assetto del comitato è a sette.  Quello precedente era a cinque, col sindaco Rinaldo Melucci presidente di diritto, e un rappresentante a testa per Provincia (lo stesso Melucci), Regione (Emiliano), Governo (Stefania Pizzolla, Dipartimento per lo Sport) e Coni (Michele Signorini, delegato dal presidente). 
La nuova composizione vede un rappresentante del ministro per gli Affari Europei, Sud, politiche di coesione e Pnrr, Raffaele Fitto (il vice capo di gabinetto del ministero, Manfredi De Leo); due rappresentanti del ministro per lo Sport, Andrea Abodi (Eliana Ventola e Francesco Paolo Romanelli; Ventola è responsabile di comunicazione, rapporti istituzionali e segreteria di presidenza dell’Istituto per il Credito Sportivo, mentre Romanelli è presidente di sezione della Corte dei Conti); il commissario straordinario Ferrarese; un rappresentante a testa tra Comune di Taranto (Michele Pelillo, già assessore della Regione Puglia ed ex deputato del Pd), Coni (Giuseppe Manfredi, presidente federale Fipav, la federazione di pallavolo del Coni) e Regione Puglia (che, come detto, non ha ancora designato il proprio rappresentante). 

Le nomine 

Nella seduta di oggi, il comitato è chiamato ad eleggere sia il presidente (che è anche presidente del comitato organizzatore, prima lo era Melucci) che il vice. Il presidente sarà appannaggio di Governo o Coni, ma del primo sembra più probabile e lo stanno decidendo Fitto e Abodi. Anche il commissario Ferrarese potrebbe essere nominato presidente. Se sarà stato trovato l’accordo, oggi il comitato può anche nominare il direttore generale, che è la figura chiave. Nel vecchio, il dg era Elio Sannicandro, a capo dell’Agenzia regionale Asset, che la Procura di Bari nei giorni scorsi ha sospeso dai pubblici uffici per un anno nell’ambito di un’inchiesta relativa a lavori per il dissesto idrogeologico. L’intervento della Magistratura ha di conseguenza sospeso Sannicandro dalla carica di dg sia di Asset che dei Giochi del Mediterraneo (temporaneamente Melucci ha nominato Carmine Pisano, dg del Comune). Sul mantenimento del ruolo a Sannicadro, si è consumato un vero e proprio scontro tra Governo e Regione. Col primo intenzionato a fare piazza pulita, in quanto individuava in Sannicandro il responsabile dei ritardi organizzativi, e la seconda che invece lo difendeva attribuendo la colpa dei ritardi al Governo Meloni e al ministro Fitto che non avevano messo subito a disposizione dei Giochi i 150 milioni previsti dall’Esecutivo precedente. La Regione ha anche cercato di proporre uno sdoppiamento della carica di dg, prevedendo un condirettore o un vice direttore, incarico, quest’ultimo, che sarebbe stato per Sannicandro, ma a parte che quest’ipotesi ha visto contrario il Governo, la vicenda personale di Sannicandro ha poi fatto decadere qualsiasi possibilità. Lo strappo Roma-Bari non è stato comunque di poco conto. Strascichi importanti si sono avuti anche a Taranto, dove un assessore del Pd (Gianni Azzaro) su tre ha approvato in giunta comunale la delibera che recepiva l’atto costitutivo del nuovo comitato e quindi il cambio di governance (quel giorno non erano presenti Francesca Viggiano, poi revocata da assessore dal sindaco, e Mattia Giorno, assente in quanto all’estero). 
Oltre a insediarsi e a provvedere alle nomine, oggi il comitato dovrebbe fare il punto su altre questioni, tra cui il parere da chiedere all’Anac, l’Autorità per la prevenzione della corruzione, per sapere se sulle opere più importanti si può ricorrere alla procedura negoziata (selezionando quindi un ristretto numero di imprese) per abbreviare i tempi di realizzo.
Già oggi la piscina olimpionica è fuori dai tempi. Solo con la procedura negoziata si potrebbe ancora tentare. Il risparmio temporale sarebbe di due mesi (e di quattro per i lavori allo stadio), ma bisognerebbe anche trovare un’impresa di solida competenza che, caricandosi del progetto piscina e delle difficoltà connesse, lanci una sfida con se stessa dimostrando di potercela fare e quindi avendo anche un ritorno di immagine. 
Da aggiungere, infine, che ci sono altri tre nomi che sono stati fatti per i Giochi e riguardano l’assemblea di indirizzo, che non ha ruolo operativo.

Su designazione del Coni, siederanno nell’assemblea - peraltro ancora tutta da formare - l’ex campionessa di nuoto Federica Pellegrini, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il presidente dell’associazione delle Federazioni sportive internazionali, Ivo Ferriani. Nominato infine da Abodi anche il nuovo presidente dei revisori dei conti: Federico Maurizio D’Andrea.

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