Cozze, distrutte per il caldo 7mila tonnellate. Le aziende: «Crisi infinita»

Cozze, distrutte per il caldo 7mila tonnellate. Le aziende: «Crisi infinita»
Cozze, distrutte per il caldo 7mila tonnellate. ​Le aziende: «Crisi infinita»
di Nicola SAMMALI
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Giovedì 3 Agosto 2023, 05:00

Cinque milioni di euro perduti insieme con settemila tonnellate di cozze, quasi la metà della produzione di quest’anno: a Taranto è emergenza moria di mitili, e associazioni del settore e sindacati spingono per lo stato di calamità per venire fuori da una crisi che potrebbe diventare sempre più profonda.

Le alte temperature registrate nel Mar Piccolo («che hanno raggiunto i 30 gradi») e il mancato utilizzo del primo seno, con conseguente sovraffollamento del secondo, sono le principali cause di un fenomeno che mette a rischio 30 aziende e circa 400 famiglie tarantine che vivono di mitilicoltura

La protesta

Per queste ragioni Agci Agrital Taranto, Unci Agroalimentare, Confcooperative Taranto, Legacoop Agroalimentare Taranto/Dipartimento Pesca, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Pesca hanno chiesto e ottenuto un incontro in Prefettura per evidenziare il problema ed esprimere le preoccupazioni degli operatori.

Ad accoglierli ieri a Palazzo del governo era presente il vice prefetto vicario. Il confronto è stato un primo passo verso la possibile convocazione di un tavolo permanente sulla mitilicoltura, sempre su proposta dei soggetti presenti in via Anfiteatro, per affrontare con le istituzioni e le altre realtà associative le questioni strutturali aperte e ancora in attesa di risposte: bonifiche Mar Piccolo, piano delle coste, realizzazione punti di sbarco, regolamentazione delle concessioni. Delle 15mila tonnellate di mitili prodotte a Taranto quest’anno, quindi, soltanto il 50% è stato venduto: «Il resto della produzione è morto. Tutto questo non sarebbe assolutamente accaduto se noi avessimo avuto, come chiediamo da 11 anni, la disponibilità del primo seno del Mar Piccolo che ha maggiori correnti, una maggiore profondità. Se il prodotto restasse nel primo seno non si avrebbe il sovraffollamento del secondo e la moria delle cozze e del seme», ha spiegato Cosimo Bisignano (Legacoop Agroalimentare Taranto/Dipartimento Pesca). 

«Abbiamo chiesto in maniera anche decisa - ha aggiunto - che la Prefettura richieda al governo lo stato di emergenza di calamità per il nostro territorio, perché questa mi sembra la cosa più importante da fare adesso. In un secondo momento, con l’istituzione di un tavolo permanente, si sentiranno anche gli altri enti e le altre istituzioni». Proprio la perdita del seme, inoltre, rischierebbe concretamente di pesare sulla stagione 2024, quando probabilmente sarà sensibilmente ridotta la quantità di prodotto da commercializzare. «Chiediamo un ristoro e una risoluzione dei problemi dei mitilicoltori di Taranto. Stiamo attraversando una crisi veramente drammatica», ha dichiarato Vincenzo Guarino (Uila Pesca).

Il consigliere regionale e comunale Massimiliano Di Cuia ha depositato una richiesta di audizione in Commissione Agricoltura per capire, con un confronto con l’assessore Pentassuglia e i sindacati, in che modo e con quali risorse la Regione possa sostenere le imprese in difficoltà, a fronte degli ingentissimi danni economici. Nel frattempo, però, insieme ad altri consiglieri del Comune, si farebbe promotore di un consiglio comunale monotematico. «Avvertiamo dunque la necessità - concludono associazioni e sindacati - di un confronto con tutte le rappresentanze politiche regionali del territorio per individuare percorsi di reale sostegno che aiutino la categoria ad affrontare questa ennesima difficoltà».

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