Il centro ridotto a pattumiera il biglietto da visita della città

Il centro ridotto a pattumiera il biglietto da visita della città
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Martedì 17 Aprile 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 16:33
Piazza Ebalia e via Berardi, pieno centro di Taranto, le 11 del mattino. Quello che dovrebbe essere, secondo una pomposa e inappropriata definizione, il salotto della città si presenta come descrivono inequivocabilmente le immagini che pubblichiamo in queste pagine. Se di salotto si tratta, evidentemente il padrone di casa deve aver sbagliato la collocazione della pattumiera che, solitamente, dovrebbe essere sistemata altrove.
Fuor di metafora, lo spettacolo è davvero deprimente. Le aiuole che fanno da contorno alla fontana, dal lato verso piazza Maria Immacolata, sono un ricettacolo immondo di spazzatura di ogni genere, anche arbusti tagliati e abbandonati sul posto oltre alle solite cartacce, alla plastica e alle immancabili deiezioni canine (inutile, evidentemente, ogni tipo di “suggerimento” affisso sugli alberi).
Uno scenario desolante di incuria e di inciviltà, purtroppo non circoscritto a quell’area. Una cinquantina di metri più su, in via Berardi, ci si può facilmente imbattere nei cestini stracolmi di rifiuti che sembrano urlare “vorrei ma non posso”, poiché troppo piccoli per contenere tutta la spazzatura depositata dai passanti. E come non notare, appena di fronte, i cassonetti debordanti in piena mattinata.
Insomma, un quadro da città al di sotto di un livello minino di decoro e di civiltà e una situazione allarmante alle soglie dei mesi estivi. Per una serie di ragioni. La prima: quanto documentato nel cosiddetto salotto della città, si ripresenta tal quale - se non peggio - in tutte le altre zone di Taranto, e in modo ancora più virulento nelle periferie. Si va, inoltre, verso settimane in cui le temperature saranno assai più elevate con evidenti rischi igienico-sanitari connessi alla presenza di una tale quantità di spazzatura per le strade. E, come se non bastasse, non si può non fare a meno di sottolineare come questo stato di cose finisca per cozzare contro i faticosi tentativi di rendere Taranto una città a vocazione turistica.
Si parla tanto di progetti, di investimenti, di opportunità (l’arrivo delle crociere, per esempio, ma anche Medimex e Unomaggio) però poi ci si rende conto che tutto questo rischia di essere vanificato da una condizione oggettivamente antitetica rispetto al sogno di attrarre turisti a Taranto. Per poi vederli scappare di fronte a tanto scempio?
 
Anche l’amministrazione comunale, con l’Amiu, ha annunciato di voler intervenire, sia potenziando il servizio di raccolta sia introducendo un’azione sanzionatoria più dura e repressiva sperando che le multe favoriscano il ravvedimento dei vandali.
Qualche dubbio, al riguardo, è lecito nutrirlo.
Quello che servirebbe, forse, è una presenza costante degli operatori per strada e di vigili in grado di impedire che la città sia ridotta come documentano queste foto. Del resto, la stessa esigenza sarebbe avvertita anche per contrastare i parcheggi selvaggi, in doppia e tripla fila, a cavallo di incroci come a ostruire gli scivoli per i disagi. Cose di un altro mondo. Peccato che sia Taranto.
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