Scempio sul litorale S. Girolamo tra rifiuti e sporcizia. E la barca abbandonata compie un anno

Scempio sul litorale S. Girolamo tra rifiuti e sporcizia. E la barca abbandonata compie un anno
​Scempio sul litorale S. Girolamo tra rifiuti e sporcizia. E la barca abbandonata compie un anno
di Samantha DELL'EDERA
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Lunedì 4 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 19:57

Il 15 marzo la barca a vela, ormai ridotta in pezzi e deteriorata, che fu trasportata da una mareggiata durante un nubifragio, festeggia un anno sulla spiaggia di San Girolamo a Bari. L’imbarcazione è rimasta tutta l’estate scorsa in mare a pochi metri dalla costa, rappresentando un pericolo per i bagnanti e con il passare del tempo il mare l’ha trasportata fino a riva. Dove si è arenata ormai da un anno.

È questa l’immagine più “significativa” delle condizioni di abbandono in cui versa quello che doveva essere il più bel lungomare dell’Adriatico, come dichiarato nel 2019 dal sindaco Antonio Decaro quando l’opera fu ultimata.
Ma in realtà le condizioni in cui versa l’intera zona sono ben lontane da rappresentare una cartolina da visita per la città e il quartiere.

Le spiagge sono distrutte, come accade ogni anno, a causa delle mareggiate. In alcuni punti sono proprio scomparse: i ciottoli sono stati trasportati lontano e al loro posto ci sono solo enormi pietre. Ci sono rifiuti ovunque, sempre trasportati dalle mareggiate. Rifiuti che hanno raggiunto persino i vialetti, ormai impercorribili. Le spiagge vengono usate anche come latrina per i cani: sono piene di escrementi che alcuni padroni non raccolgono.

Il degrado

Ma il problema del lungomare di San Girolamo non è circoscritto solo alla spiaggia. La pista ciclabile è impraticabile perché le erbacce ormai la rendono in alcuni punti pericolosa. Così come pericolosi sono gli attraversamenti. A causa dei grossi cespugli che coprono la visuale non si riesce neanche ad attraversare la pista in sicurezza. In diversi punti la pavimentazione è a pezzi. Soprattutto a causa del passaggio delle auto per raggiungere i cancelli delle ville e degli edifici che affacciano direttamente sul lungomare.
E poi ci sono i portici della piastra, una delle zone più degradate dell’intero lungomare, devastati più volte dai vandali che hanno distrutto anche tutti i faretti (mai più sostituiti). Vengono usati anche come bagni soprattutto di notte e le pareti sono tutte ricoperte di scritte, pur essendo state ritinteggiate più volte.

Eppure gli stessi portici pian piano dovrebbero rinascere grazie all’apertura dei locali. Sono già attivi i due utilizzati dalle associazioni per gli sport nautici e per i corsi di skateboard. Ma per il resto le saracinesche sono tutte abbassate. Sono anni che i residenti chiedono un intervento reale di manutenzione della zona. «Questa è la zona della vergogna – raccontano i residenti - nessuno se ne prende cura ed è stata lasciata in preda ai teppisti e ai vandali. Qui a mancare è stata proprio l’attenzione da parte dell’amministrazione comunale». Sono anche state installate delle telecamere però non ancora attivate.

La speranza è che la situazione migliori in vista dell’estate con l’apertura di tutti i quattro locali che sono stati messi a bando. Il più grande, da 419 metri quadri (tra piano terra e primo piano) più 73 metri quadri di terrazza, ospiterà un ristorante al primo piano e un negozio al piano terra. Aggiudicati e assegnati per 10 anni, i due locali situati al piano terra sempre della piastra sul mare, destinati ad attività sportive e nautiche (sono gli unici al momento attivi). Il primo lotto si estende per 409 metri quadri, il secondo per 468, con canone annuo di base di 3.377 euro. Quarto locale assegnato ad una associazione per fini sociali. Mentre ci sarà da attendere per l’ultimo locale, la cui gara è andata deserta: sarà sempre destinato alla vendita di prodotti e servizi nei settori sportivo e turistico. «Invitiamo gli amministratori locali a farsi una passeggiata anche di inverno – concludono i residenti – il lungomare non esiste solo d’estate, qui ci viviamo ogni giorno. Non chiediamo il ripristino delle spiagge perché le mareggiate le distruggono ogni volta, anche se non è normale, ma chiediamo una maggiore manutenzione su tutto il tratto, dalla pista ciclabile alla pavimentazione dissestata».

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