Salento, ecomostro di San Cataldo: abbattimento partito. Via al residence: sarà pronto nel 2025

Salento, ecomostro di San Cataldo: abbattimento partito. Via al residence: sarà pronto nel 2025
Salento, ecomostro di San Cataldo: abbattimento partito. Via al residence: sarà pronto nel 2025
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Venerdì 9 Febbraio 2024, 20:03 - Ultimo aggiornamento: 20:13

L'obiettivo è inaugurare per l’estate 2025. Un anno e mezzo di tempo per trasformare l’emblema del degrado a simbolo della rinascita. Ruspe accese per il restyling dell’ex Hotel Bellavista di San Cataldo a Lecce. Entrano nel vivo i lavori di trasformazione della storica struttura ricettiva situata sul lungomare Vespucci. Dopo oltre 30 anni di abbandono, l’edificio è stato abbattuto per fare spazio, così come prevede il progetto dell’imprenditore Maurizio Guagnano, a una nuova struttura con residence, area commerciale e ristorante vista mare.

Le prime opere di demolizione sono partite già da qualche settimana mentre nei prossimi giorni si procederà con l’avvio degli interventi per le fondamenta del nuovo complesso.

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Il cantiere

Il cantiere è partito ufficialmente solo a marzo 2022 a causa di una serie di vicissitudini burocratiche che hanno prolungato di circa 12 anni l’avvio del cantiere.

Adesso l’imprenditore, che ha acquisito l’immobile nel lontano 2010, punta ad accelerare per recuperare terreno. I lavori andranno avanti ancora per un anno e mezzo. L’obiettivo è quello di inaugurare per l’estate 2025 così da rendere fruibili negozi, ristoranti e residence, a disposizione dei tanti leccesi e turisti che ormai da qualche anno frequentano la marina leccese.

Oltre all’ex Bellavista, progettato nel 1939 dall’ingegnere Michele Sergio, le opere di demolizione hanno riguardato anche la cosiddetta “spina” (realizzata negli anni ’50) ovvero il prolungamento in cemento che un tempo ospitava negozi e alcuni piccoli appartamenti: un’operazione resa possibile dalla legge regionale del Piano casa che, in caso di aree vincolate, consente entro certi limiti un aumento di volumetria nei casi di ristrutturazione e recupero di immobili fatiscenti.

Il progetto

Il residence nascerà su parte del recupero della struttura esistente: attualmente il complesso è formato da tre “corpi”. Il principale di due piani, progettato nel 1939, ospiterà un bar, un ristorante e l’albergo oltre ad essere al servizio del capolinea della vicina stazione degli autobus nel collegamento estivo con Lecce. Sarà questa parte dell’immobile a essere recuperato, e a ospitare 11 unità destinate ad attività commerciali (come una gelateria, enoteca e magari una libreria) accessibili dal lungomare e dalla piazza. Sempre al piano terra sono previsti i depositi e gli spogliatoi del ristorante collegati tramite scale e ascensore montacarichi alle cucine poste al piano superiore che comunicano con la sala ristorante, che si sviluppa alla stessa quota all’interno del corpo B. Al secondo piano (corpo C) sono invece previste quattro unità residenziali di superficie compresa tra 70 e 90 mq, tutti con la zona giorno con fronte mare. Si prevedono quattro abitazioni (tra 53 e 80 mq) accessibili dalla scala originaria che verrà ristrutturata e da un ulteriore corpo scala ed ascensore dimensionato e necessario per l’accessibilità per le persone diversamente abili. Altre quattro unità abitative saranno realizzate nel corpo C, avranno ognuna accesso sulle proprie terrazze con scale autonome. L’immobile avrà un fronte sul mare e uno sulla pineta. Con una piazza aperta al pubblico attraverso cui si raggiungerà la pineta retrostante. Il progetto per il restyling dell’area, proposto dalla società F31 e per il quale nel 2018 è stato richiesto il permesso a costruire al Comune, ha subito un primo stop nel 2019: la Soprintendenza diede parere favorevole all’opera ma con alcuni paletti che, secondo l’imprenditore incidevano sulla possibilità di realizzare l’investimento. In particolare il “niet” riguardava sull’edificabilità nell’area che ospitava la vecchia arena destinata a cinema all’aperto costruita nel 1965. Da quel momento inizia una lunga battaglia legale fatta di ricorsi al Tar di Lecce e al Consiglio di Stato, conclusa nel 2021 con un via libera da parte dei giudici.

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