Nando Orsi: "Quanto è bravo Falcone: ha le qualità del grande portiere"

Wladimiro Falcone
Wladimiro Falcone
di Antonio IMPERIALE
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Giovedì 14 Dicembre 2023, 05:00
«Quanto mi piace Falcone». Parla con disinvoltura e franchezza, Nando Orsi, al telefono da Madrid dove ieri ha commentato per Sky la sfida di Champions League tra l’Atletico Madrid di Simeone e la Lazio di Sarri.
Nella mente i ricordi lontani, le lunghe stagioni vissute fra i pali, poi ad insegnare come si fa il portiere, ad allenare prima i portieri, poi a fare in panchina il vice di Roberto Mancini alla Lazio ed all’Inter. Esperienze di vita pallonara preziose per raccontare con competenza, come sa fare lui, sessantaquattrenne, il calcio di oggi. «Un calcio diverso, meno bello di quello che vivevo negli anni Settanta, un calcio più fisico, rispetto a quello dei nostri tempi, assai più tecnico, che ricordo con piacere, come i tantissimi campioni con i quali ho giocato. Rivedo molte partite retaggio della mia storia, quando cercavo di essere all’altezza nel mio ruolo. Il calcio resta sempre, in ogni caso, qualcosa di meraviglioso».
Quando gli chiedi del Lecce, Orsi ti parla inevitabilmente del suo portierone, di Wladimiro Falcone. «Mi piace moltissimo, è stato determinante lunedì scorso ad Empoli, ha salvato il pareggio del Lecce con il gran finale, ma io ho avuto l’opportunità di vedere dal vivo quello che aveva fatto al Via del Mare, contro il Bologna. Io c’ero e l’ho visto partire dall’area di rigore del Lecce per correre con convinzione verso la porta avversaria, nella speranza di essere determinante, come di fatto è stato, per la propria squadra. Aveva una carica straordinaria con la quale voleva contagiare i compagni. Ha cercato il gol, mettendo in crisi i difensori avversari. La speranza magari era quella di un colpo di testa decisivo. Invece ha procurato il calcio di rigore, come mai era successo in serie A da parte di un portiere. Ed è stato vincente ancora una volta. È un momento magico per lui, ma ha anche il merito della continuità. Autorevolezza e sicurezza, tempestività nei movimenti, sempre molto coordinati. E un giocatore che ha personalità, che comanda come si deve la difesa, una sorta di regista difensivo in questo senso». Un portiere da Nazionale? «La scuola italiana dei portieri è una grande scuola, e sta vivendo un momento felice. Come Falcone, abbiamo ragazzi di valore come Caprile, Di Gregorio, altri. Potrebbero giocare tutti in squadre importanti. I nostri allenatori dei portieri hanno un grande bagaglio tecnico. La concorrenza per la Nazionale è spietata. Ma attenzione, ci può essere magari il piacere della convocazione in azzurro, è bello stare pure dietro le quinte, ma per il posto in squadra Donnarumma ne ha almeno per altri dieci anni».
Falcone determinante sulla via della salvezza per il Lecce, una via senza grossi rischi per la squadra di D’Aversa? «Il Lecce sta andando al di là delle aspettative, l’ho visto tre volte molto bene, molta aggressività, capacità di imporre il gioco. Solo che ha pareggiato tanto, forse anche un po’ troppo, deve avere la consapevolezza di vincere qualche partita in più». Mancato il successo a Empoli, sabato arriva al Via del Mare il Frosinone, un altro scontro diretto per D’Aversa e i suoi. «Il Frosinone è una bella squadra, l’ho vista con il Torino e mi è piaciuta. È aggressiva, ha buona tecnica. Di Francesco sta facendo un lavoro importante. Sta riscattando qualche annata magari meno felice, come sta accadendo a D’Aversa, che si è messo alle spalle un po’ dei problemi degli ultimi anni. D’Aversa sta lavorando nell’ambiente giusto a Lecce, sta ritrovando il suo spazio».
Orsi immagina una partita nella quale «sia Di Francesco, sia D’Aversa giocheranno con il 4-3-3: entrambi gli allenatori prediligono un gioco offensivo, e gli attaccanti potranno sicuramente dire la loro». Dalla zona salvezza, alla zona scudetto. «Inter e Juventus con peso e prestazioni diverse, reggono bene i primi due posti in classifica. L’Inter sicuramente è favorita per l’organico di cui dispone e il suo allenatore Simone Inzaghi vorrà vincere ora che vive il suo terzo anno in nerazzurro. La Juventus avrà dalla sua il vantaggio di non avere l’impegno delle coppe europee. Sarà una bella lotta fino alla fine della stagione».
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