«Non ci sono i soldi per la trasferta»: le giovanili del Brindisi rinunciano a giocare

«Non ci sono i soldi per la trasferta»: le giovanili del Brindisi rinunciano a giocare
di Antonio SOLAZZO
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Sabato 9 Marzo 2024, 21:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 10:36

Non sembra esserci pace per il Brindisi. Continua senza sosta la crisi del club adriatico che, tra le numerose difficoltà calcistiche affrontate dalla prima squadra, si trova alle prese anche con le ormai note problematiche societarie in una stagione finora nefasta. L’ultima triste notizia in ordine cronologico riguarda il settore giovanile che, a causa della preoccupante carenza di fondi, non scenderà in campo in nessuno degli impegni esterni previsti dal calendario per le proprie tre formazioni: Primavera, under 15 e under 17, infatti, non partiranno alla volta di Catania per gli appuntamenti settimanali in programma nel territorio siciliano, disertando la trasferta per motivi economici e organizzativi. L’annuncio è arrivato venerdì sera nel corso della trasmissione «Passione Brindisi» in onda su Antenna Sud, durante la quale sono giunti numerosi messaggi di lamentela e segnalazione del problema che coinvolge le baby compagini biancazzurre. 

La denuncia

«Vorrei denunciare lo stato di degrado che stiamo affrontando da inizio stagione», spiega uno dei genitori dei ragazzi facente parte della formazione under 15. «Allenamenti senza materiale sportivo, allenatori che vanno e vengono… ma in questo caso siamo arrivati proprio alla frutta. Questo fine settimana, infatti, le varie categorie under 15, under 17 e Primavera non prenderanno parte alla trasferta di Catania perché non ci sono fondi per pullman e hotel per pernottare», prosegue il messaggio. Si tratta, senza troppi giri di parole, di una vera e propria accusa lanciata nei confronti dell’attuale proprietà, contestata su più fronti e ora anche alle prese con questo nuovo guaio. 
La drastica decisione di non partire per Catania con i diversi gruppi del settore giovanile rappresenta la fotografia della delicata stagione del Brindisi che, coinvolto in una lunga serie di difficoltà legate alle perentorie scadenze di un campionato professionistico, continua a vivere un drammatico momento di crisi. «Vorrei ringraziare la società tutta per aver ammazzato il sogno di un ragazzo che fa enormi sacrifici con scuola e chilometri per essere sempre presente agli allenamenti», chiude la lettera del genitore. A confermare la notizia è il vicepresidente del club Damiano Pozzessere che, pur senza possedere alcuna percentuale di quote, sta provando a farsi carico delle difficoltà e delle trattative per rilevare il titolo sportivo dalle mani della famiglia Arigliano. 
Desolato per l’accaduto, Pozzessere ha provato a spiegare le difficoltà riscontrate in quest’ultimo periodo e il bisogno di destinare le attuali risorse (oltre che il massimo impegno) per la prima squadra, impegnata nella fase cruciale del campionato nella lotta per non retrocedere e mantenere la categoria. Oltre a scusarsi per questa triste situazione, l’intervento del vicepresidente prova a chiarire anche la situazione futura del Brindisi, nel bel mezzo di trattative con imprenditori - del territorio e non - potenzialmente interessati ad affiancarlo in una nuova gestione. «Nei prossimi dieci giorni spero di poter dare alla città notizie positive, credo che le trattative stiano procedendo per il verso giusto e che si possa arrivare a una chiusura in tempi molto brevi e coerenti con le prossime scadenze che la Lega Pro ci chiede. In percentuale, credo che ci sia un buon 70% di possibilità di risposta positiva. La famiglia Arigliano non ha particolari pretese per cedere il titolo, chiede solamente di riavere indietro la quota fideiussoria», chiude Pozzessere. 
Insomma, eventuali novità da questo punto di vista potrebbero aprire nuovi scenari per un Brindisi in preda al caos sotto tutti i punti di vista.

A farne le spese intanto, in questo fine settimana, sono le formazioni del settore giovanile, impossibilitate a scendere in campo nella suggestiva trasferta di Catania. Una brutta pagina di sport che, in realtà, di sport ha ben poco.

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