Questa settimana vi proponiamo uno sguardo retrospettivo sul grande fumetto italiano degli anni Ottanta, celebrato da un inserto speciale di “Linus” dedicato al gruppo Valvoline; di quel gruppo, l’artista più pop è stato forse Massimo Mattioli, di cui Panini Comics ripubblica le avventure di Superwest, un supereroe eccentrico e dissacrante, ispirato ai classici del fumetto Disney.
Gli anni '80 a Bologna
Proprio sulla storica testata, a distanza di 40 anni dalla prima apparizione, è riandata in scena Valvoline. Sono stati convocati tutti i soci del collettivo, anche Massimo Mattioli, scomparso nel 2019 e presente con due tavole e un omaggio di Carpinteri: l’inserto è di 40 pagine, come quello di Alter del 1983.
Lo straniamento temporale
“Valvoline 40” fa uno strano effetto: tra le pagine di Valvoline del 1983 e quelle odierne non sembra passato che un attimo. Gli autori si sono modificati, come si evince da alcuni dettagli delle loro stesse storie – meno eclatanti e più autoironiche – ma il loro obiettivo è rimasto fondamentalmente lo stesso, ossia la ricerca di modalità per forzare il fumetto in mille direzioni diverse, sia nei testi che nei disegni.
Lo straniamento temporale potrebbe avere una spiegazione anche extra-fumettistica: sarebbe il caso di ritornare a indagare gli anni Ottanta, finora raccontati come decennio del ripiegamento e della masticazione della sconfitta rivoluzionaria e invece forse più sottilmente analizzabili come anni in cui si è affermata una (nuova) irredimibile modernità nella sperimentazione artistica e culturale.
Icastico e fulminante nella dimensione della storia breve, Mattioli è stato definito il disegnatore più pop della sua generazione, per la vocazione a reinterpretare personaggi iconici del fumetto classico, sottraendoli alla loro continuità temporale per collocarli nella propria, non senza una sferzata di beffarda ironia. È quanto accade con Superwest che, nelle parole di Mattioli, è “il simbolo dell’idiozia di tutti i supereroi”.
Di Superwest sono state pubblicate sei storie brevi fra il 1981 e il 1985; le storie, al massimo di dodici tavole, vedono in azione il topo protagonista, sempre pronto a dare una mano al prossimo, ma solo dopo aver ingerito una magica pasticca che lo superpotenzia. Nella prima, apparsa su “Frigidaire” nel 1981, Superwest soccorre i cittadini che stanno annegando nell’asfalto bollente di una strada; a causare la trasformazione del manto stradale in sabbie mobili è stata una macchina creata da Dirty Red Pig, il maiale rosso che vuole combattere il capitalismo. L’eroe accede al nascondiglio di Dirty Red Pig e, molto semplicemente, sposta una leva dalla posizione “strada anormale” alla posizione “strada normale”, risolvendo il problema. Il finale della storia, con Superwest che cade in nuove sabbie mobili urbane, allude alla dimensione sempre aperta del fumetto seriale.
Il volume, con copertina rigida giallo limone e pagine patinate, rende merito all’arte di Mattioli ed è un oggetto di culto per gli appassionati del grande fumetto italiano.