Sanità Puglia: «Crescono i livelli assistenziali». FI: «Macché, è tutto un caos»

Sanità Puglia: «Crescono i livelli assistenziali». FI: «Macché, è tutto un caos»
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Giovedì 3 Luglio 2014, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 16:56
ROMA - Nel monitoraggio 2012 realizzato sulla base del lavoro del Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei Lea, solo il Veneto risulta 'irreprensibile'. Basilicata, Umbria, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana, invece, pur se generalmente 'adempienti', devono attuare quanto previsto per la riorganizzazione e la messa in sicurezza dei punti nascita. Mano mano che si scende al Sud la situazione peggiora. Campania, Lazio e Molise evidenziano ancora criticità per l'appropriatezza dell'assistenza ospedaliera, l'assistenza ai malati terminali, la riabilitazione, l'attivita' trasfusionale e al percorso nascita.



Qualche miglioramento per l'assistenza ospedaliera in Abruzzo "ma persistono criticita'" per quanto riguarda, tra l'altro, l'"emergenza urgenza". In Calabria la riorganizzazione complessiva della sanità "ha portato ad un decremento dei ricoveri a rischio di inappropriatezza". Ma restano i nodi di assistenza territoriale, rete dei laboratori, prevenzione e, anche qui, emergenza urgenza. Migliora l'assistenza ospedaliera in Puglia e Sicilia ma permangono criticità nel percorso nascita, nella rete dei pronto soccorso e nell'assistenza territoriale.



Infine, il Piemonte, unica Regione del nord nella 'black list' presenta "inadempienze nel monitoraggio delle liste d'attesa e nell'area della prevenzione", oltre che nella contabilita'. Sono sedici le Regioni valutate dalla Verifica adempimenti Lea 2012, pubblicata sul sito del Ministero della Salute: sono quelle a statuto ordinario piu' la Sicilia, ossia le Regioni che hanno accesso al "fondo sanitario" e che vengono private del 3% di questo se risultano inadempienti.



Ma sul tema in Puglia è battaglia. Forza Italia parla di una sanità pugliese ''caduta nel caos assoluto" e della necessità di "una alternativa di governo" per mettervi riparo. Attacco lanciato nel corso di una conferenza stampa del gruppo in Consiglio regionale, che oggi a Bari ha fatto il punto delle situazione al termine della gestione assessorile di Elena Gentile ed all'inizio di quella di Donato Pentassuglia.



Servizi critici - e' stato spiegato - come il 118, la rianimazione e le Utic sguarniti di mezzi e personale, pazienti assoggettati a lunghe liste d'attesa anche per prestazioni attinenti patologie oncologiche o salvavita; pronti soccorso diventati dei bazar nella ricerca affannosa di posti letto per i ricoveri. Il tutto a fronte di tasse e sprechi, come l'aumento del ticket farmaceutico o per le prestazioni specialistiche ed il disinfettante dal costo di 50 euro pagato per anni da alcune aziende sanitarie 1600 euro a litro.



Tra le criticita' emerse in conferenza stampa anche ''il mancato recupero della inappropriatezza delle prestazioni ospedaliere e la spesa farmaceutica''. La ricetta di Forza Italia per uscire dalla situazione e' stata presentata dal capogruppo Ignazio Zullo: "Una Sanita' efficiente e nel contempo economica, con una deciso ridimensionamento del contenzioso oramai arrivato a livelli patologici, con il pagamento dei fornitori nei tempi giusti. Puntiamo alla specializzazione dei presidi ospedalieri, a metterli in condizioni di efficienza, alla formazione e aggiornamento del personale, allo sblocco degli investimenti e al potenziamento delle prevenzione utilizzando le risorse liberate dalla riconversione delle strutture ospedaliere dismesse, con un'attenzione particolare per la diagnosi precoce delle patologie tumorali e di quelle degenerative, oltre che alla riabilitazione, alla copertura di tutti i primariati, alla rivisitazione del rapporto pubblico-privato, al potenziamento del ruolo dei medici di medicina generale e al miglioramento dei percorsi di comunicazione tra gli stessi operatori sanitari".
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