Carburante sempre più caro, autotrasportatori furiosi anche in Puglia: «A rischio 9mila aziende»

Carburante sempre più caro, autotrasportatori furiosi anche in Puglia: «A rischio 9mila aziende»
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Venerdì 6 Ottobre 2023, 05:00

Gli autotrasportatori pugliesi si ribellano al caro-carburanti e Confartigianato lancia un appello ai parlamentari pugliesi chiedendo un intervento per far fronte agli aumenti, sempre più insostenibili, di benzina e diesel. «A rischio - scrive l’associazione - è il futuro di 9mila imprese».
Il trasporto su gomma è infatti il canale maggiormente utilizzato per la movimentazione merci in Puglia. Ma il continuo rincaro del prezzo del carburante sta mettendo a rischio il futuro delle quasi 9.000 imprese e di migliaia di dipendenti che operano nel settore degli autotrasportatori. A oggi, il gasolio ha raggiunto stabilmente soglie prossime ai 2 euro al litro e solo negli ultimi due mesi il suo costo è aumentato di oltre il 9%. Il costo dei carburanti in Italia è tra i più alti d’Europa: il prezzo medio supera del 6,6% quello dell’Ue a 27. Rispetto all’anno scorso, quando i prezzi erano già saliti di oltre il 25%, la benzina ha subito un aumento ulteriore del 14,4%, mentre il gasolio del 2,7%.

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«Si tratta - scrive Confartigianato Puglia - dell’ennesimo colpo a un settore messo alla prova da anni di rincari, che già soffre per la concorrenza sleale, la carenza di personale qualificato, le infrastrutture carenti e normative fortemente restrittive. La voce carburante incide per oltre il 30% sui costi operativi delle imprese: considerato anche l’aumento generalizzato di gomme, ricambi e manutenzioni è chiaro come stia venendo meno la sostenibilità economica delle attività». All’incremento dei costi d’esercizio, infatti, non corrisponderebbero aumenti proporzionali e immediati delle tariffe praticate dalla committenza. Ciò senza contare che, laddove praticati, gli aumenti si ripercuotono negativamente sull’intera filiera, determinando un aumento dei prezzi dei beni di consumo e generando ulteriore inflazione.
Ecco perché le imprese pugliesi chiedono alle istituzioni - nello specifico ai parlamentari pugliesi - di intervenire con urgenza per adottare una volta per tutte misure concrete e, soprattutto, strutturali per contrastare l’aumento del costo carburante e tutelare la categoria degli autotrasportatori.
«La sensazione è che il caro-carburanti sia qui per restare: gli aumenti degli ultimi anni difficilmente saranno riassorbiti. E se si tratta di un salasso per i normali cittadini, figuriamoci per chi con quel carburante svolge un’attività economica, come i trasportatori», ha dichiarato il presidente regionale di Confartigianato Trasporti, Michele Giglio. «È chiaro che gli interventi-spot non sono più sufficienti. Occorre traguardare i prossimi mesi e, contemporaneamente, pensare in ottica strutturale. Per questo abbiamo pensato di chiedere l’aiuto dei parlamentari eletti nei collegi pugliesi. In questi giorni, anche grazie all’intervento di Confartigianato, il Mit ha recuperato sia le risors necessarie a pagare il credito d’imposta sui costi sostenuti per l’acquisto del gasolio nel secondo trimestre del 2022, sia i 37 milioni di euro decurtati dal Mef e destinati agli incentivi al rinnovo del parco veicolare relativo all’annualità 2021. Un diverso trattamento fiscale del carburante per autotrazione ed un più importante recupero accise sono, a nostro modo di vedere, alcune delle misure che dovranno supportare il settore nei prossimi anni, accompagnandolo in direzione di nuove tecnologie che siano realmente sostenibili non solo sotto il profilo ambientale ma anche economico”.
Secondo l’osservatorio dei prezzi dei carburanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, aggiornato a ieri mattina, il prezzo medio della benzina in Puglia è di 1,987 euro, mentre quello medio del gasolio è di 1,925 euro.

Sempre secondo la rilevazione quotidiana diffusa dal Mimit, il prezzo della benzina in modalita self in autostrada e sceso a 2,053 euro al litro (-9 millesimi) mentre il prezzo medio del gasolio e calato a 2,019 euro (-3 millesimi). 

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