Referendum e Regionali in Puglia, chiudono i seggi: è il giorno del presidente. Lo spoglio: si comincia

Referendum e Regionali in Puglia, chiudono i seggi: è il giorno del presidente. Lo spoglio: si comincia
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Domenica 20 Settembre 2020, 20:12 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 15:36

Col fiato sospeso, in attesa del verdetto. E passando in rassegna i primi numeri, gli unici disponibili in una tornata spalmata (com'era un tempo) su un giorno e mezzo. L'affluenza, quindi: ieri alle 23 in Puglia si attestava al 39,84 per cento per le regionali, al 43,69 per cento per il referendum e al 49,53 per cento per le comunali. Ci sono a disposizione ancora alcune ore per votare: dalle 7 alle 15.

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L'impennata ieri nel pomeriggio e in serata, un'altra parziale ondata di votanti è attesa in mattinata. Colpisce un dato, relativamente alla Puglia: il differenziale dell'affluenza tra regionali e referendum, inaspettatamente a vantaggio di quest'ultimo. In sostanza, il 4 per cento degli elettori ha rifiutato la lenzuolata arancione delle regionali, una volta al seggio. Del tutto prevedibile invece il maggior flusso di elettori per le comunali, elezioni che hanno da sempre una più marcata capacità di mobilitazione. Il confronto con il dato nazionale non segnala particolari scostamenti, ma un'inversione (più elettori alle regionali che al referendum): 39,48 per cento l'affluenza per il referendum, 41,41 per cento la media di tutte le regionali. Cinque anni fa in Puglia il dato finale dell'affluenza fu del 51,16 per cento, con due ma a corredo: si votava in un'unica giornata e non c'era l'emergenza Covid.

E l'affluenza nelle province? A Lecce ieri sera era al 46,46 per cento al referendum e al 41,01 alle regionali, a Brindisi rispettivamente al 42,06 e al 38,41, a Taranto ha raggiunto quota 40,74 al referendum e 38,53 alle regionali. E poi: Bari al 45,34 e al 41,11, Foggia al 40,79 e 36,38 e infine per la Bat 45,48 e 42,61.

In corsa per la poltrona di governatore ci sono l'uscente Michele Emiliano (centrosinistra), Raffaele Fitto (centrodestra), Antonella Laricchia (cinque stelle), Ivan Scalfarotto (renziano), Mario Conca (Cittadini pugliesi), Pierfranco Bruni (Fiamma tricolore), Andrea D'Agosto (Riconquistare l'Italia) e Nicola Cesaria (Lavoro, Ambiente e Costituzione). Un rebus di difficile lettura capire dove porterà questa affluenza pugliese e a chi gioverà. La platea complessiva, in Puglia, è di 3.565.064 elettori. Alle 15 comincerà lo scrutinio del referendum, successivamente via con le schede delle regionali. Per le comunali (49 i Comuni al voto in Puglia) scrutinio a partire dalle 9 di domani.

Quanto alle regionali, ha fatto molto discutere ieri la scheda-lenzuolo: del resto, deve ospitare otto candidati governatore e 29 liste. Le opzioni di voto sono di fatto quattro: barrare il nome del candidato governatore, croce anche sul simbolo di una lista collegata, croce solo su una lista (e in questo caso il voto va anche al candidato governatore di riferimento), e infine il disgiunto (lista non collegata al candidato governatore scelto). Previsto il voto di preferenza: accanto alla lista votata è possibile scrivere fino a due nomi di candidati consiglieri, che devono tuttavia essere di genere diverso (un uomo e una donna; o anche solo un nome).

Polemiche (inedite) ieri tra candidati governatori con rottura del canonico, e obbligato, silenzio elettorale: spia di un clima teso e avvelenato. Già dal primo pomeriggio saranno attivi i quartier generali di coalizioni, candidati e partiti. Tutti rigorosamente a Bari per seguire passo dopo passo lo scrutinio. Si preannuncia una sfida al cardiopalma, voto su voto. In palio, oltre alla poltrona di governatore, anche i 50 scranni da consigliere regionale. Oltre 1.300 nomi in lizza.

Si vota con un sistema proporzionale con premio di maggioranza e voto di preferenza: Puglia suddivisa in sei circoscrizioni provinciali, ognuna delle quali elegge una quota fissa di consiglieri (14 a Bari, 10 a Lecce, 8 a Foggia, 7 a Taranto e 5 sia a Brindisi che nella Bat). Come accennato, è l'esordio - dopo la modifica imposta all'ultimo minuto utile dal governo - della doppia preferenza di genere.

Tante le implicazioni del voto pugliese.

Innanzitutto c'è la scelta del governatore, dopo una campagna elettorale di tensioni, polemiche, temi roventi e confronto su continuità e discontinuità politico-amministrativa. Ma non sfuggono le molte implicazioni politiche del voto, con ricadute sullo scenario nazionale, sul governo giallorosso, sugli equilibri interni alle coalizioni e ai partiti.

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