«Pronti all'esame light Giusto non rientrare ora ma no al doppio turno»

«Pronti all'esame light Giusto non rientrare ora ma no al doppio turno»
di Serena COSTA
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Sabato 18 Aprile 2020, 09:47
A scuola non si torna, almeno fino alla fine di quest'anno scolastico. Una scelta condivisa dai dirigenti scolastici pugliesi che, a poche ore dalle dichiarazioni rivolte alla stampa da parte del ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, non esprimono sorpresa. Anzi. L'emergenza Covid-19 è ancora in atto e sarebbe rischioso tornare in quelle aule che non permetterebbero di osservare il distanziamento sociale. Ragione per cui la possibilità di incominciare il prossimo anno scolastico dal primo di ottobre, come richiesto dagli operatori del turismo, trova i presidi favorevoli. Il doppio turno, invece, non convince tutti: il dispendio di risorse finanziarie per coprire le ore in più sarebbe corposo e dovrebbe trovare un adeguato sostegno da parte del Miur.
E dunque, prende corpo l'esame di Stato light: colloquio multidisciplinare ancora da capire se in presenza o a distanza per le scuole superiori ed elaborato finale per le scuole medie. Gli alunni del Majorana di Brindisi sono già pronti a discutere il loro lavoro pluridisciplinare, assicura il dirigente scolastico ed ex sottosegretario all'Istruzione, Salvatore Giuliano: «Già prima delle vacanze di Pasqua, i docenti avevano assegnato un lavoro pluridisciplinare, che gli studenti inizieranno a esporre in forma di simulazione già dalla prossima settimana: in tal modo, i ragazzi si sono tranquillizzati e hanno acquisito competenze utili in vista dell'esame vero e proprio. Certo, la migliore garanzia per l'esame di maturità è che i commissari sono interni e pertanto conoscono il percorso svolto dai propri alunni. Doppio turno per il prossimo anno? Non vedo proposte concrete, ma temo che ciò causerebbe comunque rischi di contagio. Senza contare le ricadute dal punto di vista pedagogico e logistico: passate le 16, i ragazzi che provengono dalla provincia non riescono a tornare a casa».
Una considerazione che fa propria anche Nadia Bonucci, preside dell'Ites Pitagora di Taranto: «Oltre alle difficoltà logistiche, come inserire tra mattina e pomeriggio i recuperi, le certificazioni linguistiche, informatiche e i progetti del Piano triennale dell'offerta formativa? Ma attendiamo di sapere anche come poter riunire gli organi collegiali, per l'adozione dei libri di testo per il prossimo anno, per esempio. Rientrare a scuola il primo ottobre potrebbe essere una buona soluzione, considerato il momento unico della storia umana. In ogni caso, l'esame di Stato on line non è praticabile, bisognerà studiare un modo per fare il colloquio in presenza».
Maria Grazia Attanasi, preside del liceo scientifico e linguistico Vanini di Casarano, appoggia la modalità di svolgimento dell'esame di Stato espressa dal sottosegretario De Cristofaro «con la commissione a casa e gli studenti (uno alla volta) a scuola, in modo da evitare problemi di connessione ed eventuali e possibili aiuti nell'esposizione. Naturalmente, con un'adeguata sanificazione dei locali, la presenza di almeno un docente verbalizzante e del presidente, per la vigilanza».
Anche le medie non si fanno trovare impreparate. All'Istituto comprensivo Grassi di Martina Franca la didattica a distanza è partita addirittura il 6 marzo: «Da noi - dice il dirigente Vincenzo Greco - la campanella non ha mai smesso di suonare, grazie anche alla collaborazione straordinaria delle famiglie: i nostri ragazzi sono già pronti a esporre il lavoro di fine ciclo, incentrato sui loro interessi e passioni, per sviluppare il percorso interdisciplinare. Ciascuno di loro ha un suo tutor, con cui si interfaccia per avanzare nel percorso».
Piera Ligori, dirigente scolastico Istituto comprensivo di Calimera, resta convinta che sia sempre molto meglio la lezione di un docente dal vivo, ma «la scuola si forma e non si ferma. Il divario digitale non deve far aumentare quello sociale e troveremo soluzioni adatte in qualsiasi modo il Miur ci dirà di agire. A patto che ci siano comunicazioni ufficiali e dettagliate».
Anche Maria Rosaria Manca, dirigente scolastico della scuola media Ascanio Grandi di Lecce, resta in attesa di «chiarimenti specifici e indicazioni mirate. Sappiamo che dobbiamo partire dalla valutazione del primo quadrimestre, cui aggiungere quella svolta in questi mesi di quarantena. Sul doppio turno ho diversi dubbi, perché significherebbe investire altro denaro nel pagamento di ore aggiuntive ai docenti e richiederebbe un'organizzazione oraria pazzesca per la scuola. I genitori scelgono la scuola anche in base alle proprie esigenze lavorative e anche i ragazzi vorranno riappropriarsi degli spazi che finora hanno perduto».
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