Salento, rifiuta di effettuare esame al paziente con l'Hiv: medico a processo

L'accusa è di omissione in atti d’ufficio

Salento, rifiuta di effettuare esame al paziente: medico a processo
Salento, rifiuta di effettuare esame al paziente: medico a processo
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Lunedì 4 Dicembre 2023, 19:24 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 13:18

Secondo l’accusa avrebbe rifiutato di eseguire un esame specialistico a un malato di Hiv. E per questo è finito a processo con l’accusa di omissione in atti d’ufficio. 
Si tratta di uno pneumologo del sud Salento che è finito sotto processo a seguito del rinvio a giudizio deciso dal gup Maria Francesca Mariano. I fatti, così come ricostruiti dalla Procura, risalgono al giugno del 2021. Nel pieno dell’emergenza Covid. Secondo quanto riportato nel capo d’accusa un uomo, positivo all’Hiv, e in carico alla divisione di Malattie infettive del “Vito Fazzi” di Lecce si era recato in una struttura privata convenzionata, nella quale prestava servizio il medico specialista, chiedendo di essere sottoposto a spirometria. 
Il rifiuto sarebbe stato così motivato: «Spirometria non eseguita per mancata documentazione sulla negatività sierologica non potendo sanificare lo spirometro». 

L'accusa


Il paziente, che ne aveva fatto richiesta, aveva accusato dispnea camminando in piano dopo pochi minuti. Un sintomo non di poco conto, all’epoca dei fatti, quando il livello di allarme per la pandemia era ancora molto elevato. Secondo l’accusa «il rifiuto non trovava alcuna giustificazione considerato che la struttura utilizzava uno spirometro con un boccaglio monouso per cui, dopo l’utilizzo, il boccaglio viene sempre cestinato e smaltito, mentre la turbina inserita nello spirometro, che non è monouso, viene sanificata di volta in volta». 
Il paziente si è costituito parte civile, al fianco dell’avvocato Fabrizio Rainò.

L’imputato è assistito dall’avvocato Simone Viva e intende dimostrare la propria assoluta estraneità alle contestazioni. 

La difesa


A supporto delle tesi difensive vi sono diverse consulenze tecniche. Inoltre viene escluso che l’esame fosse stato del tutto negato, ma che sarebbe stato rinviato per essere eseguito in sicurezza, a tutela della salute del malato e degli altri assistiti nella struttura. 
Di tutt’altro avviso è la persona offesa che ha formulato querela ritenendo di non aver ricevuto la prestazione e che il rifiuto fosse collegato alla sua condizione di persona affetta da Hiv. Convinto che non sia stato tutelato un suo diritto ha raccontato i fatti, producendo documentazione. 
A dibattimento dovranno essere ascoltati i testi di accusa, difesa e parte civile. Dopodiché il Tribunale in composizione collegiale (presidente Pietro Baffa) si esprimerà con sentenza. Valutando se la mancata spirometria, in un momento storico di particolare incertezza e preoccupazione per il diffondersi del virus Covid 19, quindi in una situazione di emergenza, possa qualificarsi come omissione o se invece non vi è responsabilità alcuna in capo allo pneumologo. Nel processo è stata anche citata come responsabile civile una compagnia assicurativa, per l’eventuale risarcimento del danno patito dalla persona offesa. 
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