Salento, esame negato al paziente con l'Hiv: medico assolto

Salento, esame negato al paziente con l'Hiv: medico assolto
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Lunedì 11 Dicembre 2023, 16:51 - Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 20:45

Il fatto non sussiste. È stato assolto con formula piena il medico pneumologo finito sotto processo con l'accusa di aver rifiutato di eseguire una spirometria richiesta da un paziente affetto da Hiv

La decisione

La decisione è stata assunta dal Tribunale in composizione collegiale (presidente Pietro Baffa, a latere Luca Scuzzarella e Roberta Maggio), al termine del processo con rito ordinario. Lo pneumologo, residente nel sud Salento, era accusato di omissione in atti d'ufficio. Il pm Alessandro Prontera, dopo l'istruttoria dibattimentale nel corso della quale era stata acquisita una perizia che escludeva che l'esame richiesto fosse un atto urgente e indifferibile, aveva invocato l'assoluzione. Il medico, è stato rilevato anche dalla Procura, ha esercitato una discrezionalità tecnica decidendo di differire l'esame per la persona fragile nel rispetto dei protocolli Covid. 

I fatti

I fatti risalgono al giugno 2021, piena emergenza per la pandemia. Secondo quanto riportato nel capo d’accusa un uomo, positivo all’Hiv, e in carico alla divisione di Malattie infettive del “Vito Fazzi” di Lecce si era recato in una struttura privata convenzionata, nella quale prestava servizio lo specialista, chiedendo di essere sottoposto a spirometria.

Il rifiuto sarebbe stato così motivato: «Spirometria non eseguita per mancata documentazione sulla negatività sierologica non potendo sanificare lo spirometro». Il paziente, che ne aveva fatto richiesta, aveva accusato dispnea camminando in piano dopo pochi minuti. Secondo l’accusa, come inizialmente formulata sulla base della querela, «il rifiuto non trovava alcuna giustificazione considerato che la struttura utilizzava uno spirometro con un boccaglio monouso per cui, dopo l’utilizzo, il boccaglio viene sempre cestinato e smaltito, mentre la turbina inserita nello spirometro, che non è monouso, viene sanificata di volta in volta». Il paziente si era costituito parte civile, al fianco dell’avvocato Fabrizio Rainò. L’imputato è stato assistito dall’avvocato Simone Viva. 

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