Accusato di estorsione per un profilo Instagram: assolto un ragazzino

Accusato di estorsione per un profilo Instagram: assolto un ragazzino
di Rita DE BERNART
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Lunedì 26 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 19:31

Per un pugno di follower. Parodia in salsa digitale e contemporanea di una vecchia pellicola cinematografica? No, si tratta invece di una vicenda reale che ha visto contrapporsi davanti ad un giudice un trentaduenne e un minorenne denunciato, e poi assolto con formula piena, per accesso abusivo al sistema informatico ed estorsione. Triste parabola di una realtà in cui i social assumono un ruolo sempre più centrale. La storia viene da Nardò e si è conclusa nella giornata di giovedì scorso con una sentenza di assoluzione del giovanissimo neretino, difeso dell’Avvocato Antonio Palumbo. 

L'hackeraggio su Instagram

Questi i fatti: a seguito di un hackeraggio, nel maggio 2022, di un profilo Instagram subito dal 32enne, e dopo aver letto un post in cui lo stesso lamentava l’accaduto, il giovanissimo, percepito forse il forte rammarico per i follower persi e intravista la possibilità di un affare, gli aveva proposto la vendita del proprio profilo Instagram, “seguito” da un numero rilevante di follower. Una trattativa che si è consumata attraverso una lunga conversazione whatsapp tra le parti. Ma qualcosa è andato storto e, successivamente, l'uomo ha inspiegabilmente denunciato il ragazzino, colpevole a suo dire di voler estorcere 700 euro per restituirgli il profilo rubato. A corredo della denuncia lo stesso aveva allegato solo una parte della conversazione intrattenuta con il minore e ciò ha indotto, dunque, la Procura della Repubblica per il Tribunale per i Minori di Lecce a contestare al giovane neretino l’accusa di essersi introdotto nel profilo Instagram della vittima alterandone la password e di aver richiesto la somma di settecento euro al fine di restituire, al violato, il codice d’accesso. 

Le indagini difensive

Le successive investigazioni difensive, volte all’estrapolazione dell’intera conversazione WhatsApp, contenente anche file audio, tra la vittima e l’indagato, hanno invece permesso al Tribunale di pronunciare una sentenza assolutoria con formula piena giacché è emerso che alcuna richiesta estorsiva fosse stata formulata dal minore. Che si sarebbe limitato a proporre, dietro compenso appunto, la cessione del proprio account Instagram al denunciante al quale era stato sottratto il proprio a causa di un link ricevuto per messaggio. 
Da ulteriori accertamenti è emerso, infatti, che nel periodo in questione molti account Instagram sarebbero stati violati a catena con lo stratagemma del link da cliccare.

Una delle frodi più comuni che circolano in rete o sulle app di messaggistica. Questo il sistema: gli hacker inviano un messaggio attraverso un contatto noto alla vittima in cui si chiede aiuto per ripristinare la password del proprio account e invitando il destinatario a cliccare sul link allegato, che si rileva invece una trappola che di fatto priva il proprietario del proprio profilo. Processo concluso, dunque. Si attendono invece le motivazioni della Sentenza del Tribunale per i Minori di Lecce (presidente Paola Liaci) che verranno depositate entro quarantacinque giorni. Intanto per tutti, occhio ai tranelli e piedi ben piantati per terra. 

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