I prezzi degli ortaggi calano sui campi ma aumentano sui banchi di vendita

I prezzi degli ortaggi calano sui campi ma aumentano sui banchi di vendita
di Maria Claudia MINERVA
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Martedì 5 Ottobre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:54

È deflazione sui prezzi della verdura: nel carrello della spesa cala solo il costo della frutta fresca che fa segnare una riduzione del 2,5% in netta controtendenza rispetto all’andamento generale, un calo che pesa anche sui compensi riconosciuti agli agricoltori che in molti casi hanno subito pesanti danni a causa del clima pazzo del 2021. Questo l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia che denuncia una forbice dei prezzi dal campo ai banchi di vendita che si è ulteriormente allargata del 367% per le zucchine, del 267% per le melanzane, del 92% per i peperoni, del 329% per le carote, fino al 185% dal campo alla tavola per i finocchi.

I PREZZI
Sul piano congiunturale ad incidere è anche l’andamento dei prezzi energetici per effetto delle quotazioni del petrolio che impatta anche sul costo di benzina e gasolio in un Paese come l’Italia dove l’85% dei trasporti commerciali avviene per strada. L’aumento dei prezzi dei carburanti ha un effetto valanga sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli di produzione, trasformazione e conservazione. Una situazione che favorisce le speculazioni nei campi dove molti prodotti vengono sottopagati agli agricoltori in controtendenza agli aumenti sugli scaffali. Fenomeno confermato da Coldiretti Puglia, che sottolineano la diminuzione dei prezzi nei campi: «Per effetto della deflazione gli agricoltori si vedono pagare dall’ortofrutta all’olio oltre il 30% in meno rispetto allo scorso anno e al di sotto dei costi di produzione, per colpa delle distorsioni lungo la filiera che provoca pesanti squilibri, mentre i consumatori pagano i peperoni 3 euro al chilo le carote e le cicorie, a 2,80 euro al chilogrammo le zucchine, fino a 2,85 euro al chilo i finocchi, prezzi che triplicano dal campo alla tavola». 

LA PROPOSTA
Da qui la proposta di «investire sul futuro competitivo delle imprese agricole, minacciato e indebolito dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto pochi centesimi - denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia -. Serve una grande azione di responsabilizzazione dal campo allo scaffale per garantire che dietro tutti i prodotti agricoli e agroalimentari in vendita, italiani e stranieri, ci sia un percorso di qualità che riguardi l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore».
Una situazione che – evidenzia la Coldiretti regionale - sta creando difficoltà a molte imprese per la stangata sulla bolletta energetica che, come si è detto, ha un effetto valanga, aumentando i costi di produzione della filiera agroalimentare. «I rincari energetici si trasferiscono – sottolinea Coldiretti Puglia – sui costi nella catena del cibo come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Il risultato è che, ad esempio, quando si acquista una passata al supermercato si paga più per la confezione che per il pomodoro contenuto. A questi - sottolinea ancora Coldiretti - si aggiungono peraltro i rincari dei prezzi dei carburanti, dalla benzina al gasolio, che rischiano di scatenare una tempesta perfetta per le tasche degli italiani perché arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% su prodotti freschi per frutta e verdura».
Di fronte ad una emergenza senza precedenti, come ha già più volte proposto Codiretti regionale, serve responsabilità con un “patto etico di filiera” per garantire una adeguata remunerazione dei prodotti agricoli e privilegiare nella distribuzione il Made in Italy a tutela dell’economia, dell’occupazione e del territorio.

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