In piazza per la pace. La Puglia fa sentire la sua voce a Lecce, Taranto, Brindisi, Barletta, tutti uniti per dire stop all'invasione russa in Ucraina.
Centinaia di persone, con un'affluenza superiore alle previsioni, stanno partecipando al presidio per la pace nei centri cittadini: tra i manifestanti anche cittadini ucraini, rappresentanti di organizzazioni quali Emergency, giovani e anziani, famiglie con bambini. Sventolano le le bandiere della pace "Non fate la guerra" si legge sugli striscioni scritti in doppia lingua, italiano e ucraino.
Anche alcune scuole si sono unite alla manifestazione pro Ucraina: quasta mattina gli studenti del Liceo Artistico Ciardo-Pellegrino di Lecce hanno messo su una piccola manifestazione nelle due sedi della scuola.
A Bari
«Siamo con il cuore con i nostri fratelli, le nostre famiglie. Lotteremo sempre per un'Ucraina libera. Siamo un paese pacifico. A noi serve il vostro aiuto. L'Europa ci deve aiutare». La comunità ucraina di Bari è scesa in piazza con centinaia di manifestanti per chiedere la pace. «Abbiamo paura - dicono - Putin deve lasciare la nostra terra.
A Taranto
«No war» (no alla guerra). Il grido si è alzato forte sotto la Prefettura di Taranto, dove si sono radunate alcune centinaia di persone, sventolando bandiere della pace e dell'Europa, in adesione al presidio organizzato dal Comitato per la Pace di Taranto «per ribadire che la Pace è la sola via da percorrere per superare la crisi in Ucraina e risolvere il conflitto».
Una quarantina di associazioni, movimenti, partiti politici e organizzazioni sindacali e anche una folta rappresentanza di studenti. «Per quanto l'attuale conflitto - spiegano i referenti di Legambiente, presenti alla manifestazione - non sia direttamente imputabile a ragioni di carattere energetico, sicuramente la posizione scomoda in cui si trova l'Europa, caratterizzata da un costante bisogno di gas fossile, non ci permette di prendere decisioni in maniera indipendente e esercitare quel ruolo di mediazione e dialogo che avremmo potuto e dovuto giocare, fornendo a chi oggi minaccia la pace degli importanti strumenti di ricatto».
«Ci opponiamo fortemente - continua l'associazione - al conflitto in corso, esprimiamo la nostra vicinanza al popolo ucraino e auspichiamo che l'attuale crisi umanitaria ed energetica ci serva da lezione per aumentare gli investimenti sulle fonti rinnovabili per contribuire a ridurre le #tensioni internazionali».
Per Alessandro Marescotti di Peacelink, uno dei promotori dell'iniziativa, «è importante non restare indifferenti ed è necessario mobilitarsi ed impegnarsi insieme nella consapevolezza che la Pace è l'unica speranza per il futuro dell'umanità. Chiediamo al prefetto, quale rappresentante del Governo Italiano, di impegnarsi con chiarezza e forza a favore della distensione e della cooperazione, contro ogni intervento militare, per la riduzione delle spese militari e degli armamenti». È doveroso esprimere «solidarietà - sottolinea Fulvia Gravame di Europa Verde - al popolo ucraino e a quello russo e agli europei dell'Est che sono in ansia per le loro famiglie. No alla guerra e sì alla pace in Ucraina e a Taranto».