L'allarme della Corte dei conti: in Puglia in un anno il danno erariale è raddoppiato a 42 milioni di euro

L'allarme della Corte dei conti: in Puglia in un anno il danno erariale è raddoppiato a 42 milioni di euro
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Giovedì 3 Marzo 2016, 16:17 - Ultimo aggiornamento: 16:18

Nel 2015 in Puglia è raddoppiato, raggiungendo i 42 milioni di euro, il danno erariale stimato dalla Procura regionale della Corte dei Conti. Al dicembre 2015 i procedimenti pendenti erano 13.360, circa 2mila in più dell'anno precedente, con 5.301 nuovi fascicoli aperti nel corso dell'anno. Nella sua relazione in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti, il procuratore regionale della Puglia, Francesco Paolo Romanelli, ha sottolineato che il carico di lavoro del suo ufficio, con 2.500 fascicoli per magistrato, «è il più oneroso nel panorama nazionale». Nei 92 giudizi avviati (+50,8 per cento del 2014), oltre alle 3.766 archiviazioni (+20 per cento) e ai 128 inviti a dedurre (+16,4 per cento), sono stati calcolati danni erariali per un totale di oltre 42 milioni di euro (+100 per cento). Ampia parte della relazione è dedicata ai danni erariali provocati da reati commessi da amministratori e dipendenti pubblici (concussione, peculato, corruzione, abuso d'ufficio) e, in particolare, quelli legati all'assenteismo. «Taluni dipendenti - spiega il procuratore - affidano il proprio cartellino marcatempo ad un collega, affinché registri l'ingresso in loro vece, allo scopo di ritardare, spesso anche di diverse ore, l'accesso al luogo di lavoro, ovvero, nei casi più gravi, di non recarvisi affatto; altri escono e rientrano senza attivare il cartellino, in modo che l'assenza non sia rilevata, assai frequentemente dedicandosi al disbrigo di affari personali, se non proprio ad attivita' ludiche e di natura edonistica».

I casi. A questo proposito la relazione richiama come esempi 10 procedimenti per assenteismo che riguardano ex netturbini dell'Amiu Bari, un giardiniere del Comune di San Paolo Civitate (Foggia), un ex funzionario del Centro per l'Impiego del Comune di Ostuni, quattro sottufficiali della Marina Militare, uno dei quali per assentarsi avrebbe prodotto false certificazioni mediche e, ancora in fase istruttoria, il procedimento che coinvolge una cinquantina di dipendenti (medici, infermieri, tecnici e portantini) del Distretto Socio Sanitario di Brindisi, già condannati in sede penale per truffa e falso. «Tali comportamenti - spiega il procuratore - oltre a determinare un danno di natura strettamente patrimoniale pari al l'importo dello stipendio indebitamente percepito per il periodo di assenza arbitraria dal servizio", integrano anche "una specifica ipotesi di danno all'immagine della pubblica amministrazione di appartenenza».

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