Puglia, bufera sulla newco per i rifiuti. Le opposizioni: «Regione bocciata due volte»

Puglia, bufera sulla newco per i rifiuti. Le opposizioni: «Regione bocciata due volte»
di Alessandra LUPO
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Sabato 13 Maggio 2023, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 14:18

Non si ferma la polemica sulla newco regionale per lo smaltimento dei rifiuti all’indomani del parere dell’Autorità per la concorrenza (Agcm) che accoglie la denuncia degli operatori privati sull’affidamento in house alla nuova società pubblica partecipata da Ager e da Aqp delle attività di realizzazione e gestione di impianti di trattamento, recupero, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti urbani e di trattamento dei fanghi di depurazione delle acque reflue urbane.
«Il parere non è vincolante», conferma il direttore generale di Ager Gianfranco Grandaliano, confermando la linea della Regione Puglia anche dopo la nuova bocciatura alla creazione della società unica per rifiuti sottoscritta lo scorso 29 marzo da Ager e Aqp. Dopo il parere della Corte dei Conti, anche l’Autorità garante ritiene infatti che l’ente violi i principi di concorrenza e gli stessi vincoli di legge. 

L'attacco delle opposizioni in Regione: «Emiliano si fermi»


La vicenda riaccende la polemica delle opposizioni, che battono ormai da mesi sulla inopportunità dell’operazione, che ha portato a termine la creazione della newco ancora senza un nome definitivo, in maniera rocambolesca e accelerata dai tempi stretti per non incorrere nella nuova normativa. «Dopo la Corte dei Conti anche il Garante per la concorrenza boccia la Newco, ma Emiliano va avanti e l’Anci rimane in sospettoso silenzio», attaccano frontalmente dal Gruppo regionale di Fratelli d’Italia. «L’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato boccia la newco Ager-Aseco, entrambe esattamente per le stesse ragioni che noi di Fratelli d’Italia abbiamo sollevato in Consiglio regionale: illegittimità, anti-economicità e non competenza - spiegano -. Ma anche in questo caso il presidente Emiliano ha fatto sapere che, a spregio del rispetto istituzionale, andrà avanti. Appare evidente che si tratta di un business, quello dello smaltimento dei rifiuti e dei fanghi, troppo ghiotto per i vertici regionali e l’ormai famigerato cerchio magico che gestiscono la Regione Puglia come fosse il loro feudo». Poi l’attacco alla presidente di Anci Puglia Fiorenza Pascazio, la sindaca di Bitetto che presiede anche Ager: «In questa occasione, però, spiace non sentire la voce del presidente dell’Anci, Fiorenza Pascazio, anzi il suo silenzio ci preoccupa non poco, perché non vorremmo che fosse stata costretta politicamente a costituire la newco dai suoi mentori Decaro ed Emiliano. Infatti - proseguono da Fdi -, ci è sembra impossibile che i Comuni, ai quali anche il Garante per la concorrenza e il mercato, riconosce la competenza a gestire il servizio si siano tirati fuori lasciando tutto nelle mani di Ager e Aseco! E non ci venissero a dire che i Comuni sono rappresentanti dall’Ager perché sarebbe facile smontare questa tesi chiedendo loro: chi ha nominato il direttore generale Emiliano o i Comuni?». Fdi invita quindi il presidente Emiliano a fermarsi: «La gestione dei rifiuti è di competenza dei Comuni, alla Regione spetta pianificare, organizzare e controllare. Voler far tutto vuol dire solo una cosa: la gestione del potere per il potere e, è fuori dal politichese, volere mettere le mani sui rifiuti, con il rischio di ‘sporcarsele’ molto».
A rincarare la dose arriva il gruppo regionale di Azione: «Chi altro deve parlare per tornare indietro? Tanta insistenza contro i comuni nasconde qualcosa - scrivono il commissario regionale di Azione Fabiano Amati e i consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea -.

Sui rifiuti e sulla costituzione di una nuova società dilagano le obiezioni: prima la Corte dei conti e ora l’Autorità garante della concorrenza. E tutti sulla medesima questione: non è conforme a legge espropriare i comuni del loro potere nella materia. Chi altro deve parlare per convince il duo Emiliano-Grandagliano? L’insistenza rende plausibile l’idea che manchi ancora qualcosa d’inespresso per giustificare la decisione assunta». Anche Azione chiude invitando la giunta a un passo indietro: «Noi confidiamo, ovviamente, in una rimeditazione della decisione - scrive Azione -; aspettiamo una risoluta rivendicazione dei comuni per ottenere la restituzione delle loro funzioni; auspichiamo una rapida approvazione del Consiglio regionale della nostra proposta di legge, così da rendere conforme a legge sia l’attività di regolazione del servizio che quella di gestione».

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