Ecobonus sulla casa: crescono le richieste, restano le incognite. Tutto quello che dovete sapere per ottenere le agevolazioni

Ecobonus sulla casa: crescono le richieste, restano le incognite. Tutto quello che dovete sapere per ottenere le agevolazioni
di Massimiliano IAIA
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Domenica 21 Giugno 2020, 09:11 - Ultimo aggiornamento: 09:53
Era stato salutato come uno dei provvedimenti più importanti del governo per rilanciare l'economia nazionale dopo la pandemia, facendo leva sulle esigenze di un settore trainante per il Paese, come l'edilizia. E in effetti, almeno in teoria, il superbonus casa 110% può sicuramente rappresentare una svolta per un comparto che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con una crisi senza precedenti. Restano, tuttavia, ancora adesso una serie di incognite sulle agevolazioni, sia per quanto riguarda i tempi sia per quel che concerne le modalità pratiche per ottenere i benefici.

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Molte sono state, d'altra parte, le domande dei cittadini che, alla notizia dell'intervento messo in piedi dal governo, hanno pensato a ristrutturare il proprio immobile perché tanto i lavori sarebbero di fatto gratuiti. Concetto vero, però, sino a un certo punto, sia perché il mercato dei crediti d'imposta non si è ancora formato, sia perché - come sempre in questi casi - bisogna saper muoversi bene nei meandri burocratici delle agevolazioni fiscali.

Il governo ha infatti inserito nel Decreto Rilancio il cosiddetto ecobonus con agevolazioni del 110% per i seguenti tipi di interventi che saranno effettuati dal primo luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021: isolamento termico, definito anche cappotto termico, con interventi che riguardino oltre il 25% della superficie d'intonaco, fino ad un massimo di 60mila euro di spesa; sostituzione di impianti di climatizzazione invernale (l'efficienza dei nuovi impianti deve essere almeno di classe A), per una spesa massima di 30mila euro; interventi di riduzione del rischio sismico fino a 96mila euro; installazione di impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica fino ad un massimo di 48mila euro; installazione di colonnine di ricarica dei veicoli elettrici.

Per quanto riguarda il saldo nei confronti delle imprese, le possibilità per i cittadini sono tre. La prima è quella di usufruire della detrazione del 110% in un periodo pari a cinque anni. In questo caso, ovviamente, bisognerà anticipare tutto il denaro necessario per gli interventi che saranno recuperati nella dichiarazione dei redditi nel giro di cinque anni. Le altre due possibilità riguardano lo sconto in fattura anticipato dal fornitore, che potrà recuperarlo sotto forma di credito d'imposta, che potrà essere ceduto alle banche o altri intermediari finanziari. Oppure, ancora potrà cedere direttamente il credito d'imposta agli istituti di credito. Ma per questi ultimi due casi, si è ancora in attesa del decreto attuativo del Mise per la parte tecnica e della circolare dell'Agenzia delle Entrate per le modalità di cessione del credito: step fondamentali per ottenere un quadro completo sulle modalità di cessione del credito. Prima di questi passaggi, ovviamente, bisognerà attendere in Parlamento la conversione del decreto in legge: c'è tempo, si fa per dire, fino al 18 luglio.

Come sempre, in questi casi, per non rischiare di dover affrontare intoppi nel percorso delle agevolazioni fiscali, è sempre indicato passare preliminarmente da una doppia valutazione: la prima è quella di un tecnico che, a seguito di un sopralluogo, dovrà esprimersi sugli interventi da realizzare, redigere un progetto con i costi complessivi della ristrutturazione; la seconda spetta invece a un commercialista, che avrà il compito di scegliere le opzioni fiscali da percorrere.

Molte sono le speranze riposte dal mondo delle costruzioni in un provvedimento che, dopo tanto tempo, sembra poter imprimere una svolta incisiva per le sorti del comparto. Non solo, per intendersi, in termini di volumi d'affari, ma anche dal punto di vista di una migliore offerta. «Se si riduce il peso dei costi nella valutazione complessiva dell'impresa che dovrà occuparsi dei lavori - è il pensiero dei costruttori - è molto più probabile che la scelta ricada maggiormente su chi opera meglio e puntando sulla qualità».

Il governo crede molto nell'ecobonus: il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha detto: «Ragionando sempre in prospettiva - prosegue il ministro - lavoreremo per rendere strutturali anche ecobonus e sismabonus».
Di sicuro, però, i controlli saranno rigidi per evitare che i furbetti di turno possano camuffare ristrutturazioni semplici, o comunque non gli interventi considerati requisiti di base, per ottenere il massimo delle agevolazioni. Chi rilascia ai cittadini attestazioni infedeli relative all'ecobonus 110%, rischia sanzioni dai 2mila ai 15mila euro per ogni dichiarazione. Oltre alla sanzione, naturalmente, anche la decadenza del beneficio.
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