Concessioni balneari, gare rinviate al 2025: sì del centrodestra alla proroga di un anno

Tre emendamenti al decreto Milleproroghe fanno slittare in avanti i termini per applicare la direttiva Bolkestein

Concessioni balneari, gare rinviate al 2025: sì del centrodestra alla proroga di un anno
di Paola ANCORA
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Venerdì 10 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:19

Sì alla proroga di un anno, dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024, delle concessioni balneari attuali. Cinque mesi in più, fino a luglio di quest’anno, per mappare le stesse concessioni e, quindi, esercitare la delega prevista dal ddl Concorrenza. Durante questi cinque mesi, ai Comuni e alle Regioni sarà vietato bandire le gare in attesa dei decreti attuativi sul riordino della disciplina in materia, decreti che saranno emanati comunque entro febbraio. Sono questi i contenuti dell’accordo stretto nel corso del vertice di mercoledì pomeriggio fra governo e maggioranza di centrodestra e poi “vidimati” ieri mattina dalla Commissione congiunta – Affari costituzionali e Bilancio – del Senato. La duplice proroga confluirà negli emendamenti al decreto legge Milleproroghe che dovrebbe approdare in Aula, per il via libera definitivo, martedì 14 febbraio. 

Gli emendamenti

Il primo emendamento, presentato da Forza Italia, fa slittare i termini per l’avvio delle gare di altri 12 mesi, al 31 dicembre 2024; il secondo, firmato dai relatori del Milleproroghe, Alberto Balboni di Fratelli d’Italia e il pugliese Dario Damiani di Forza Italia, allungherà di cinque mesi i termini della mappature. Infine, con un emendamento a firma della Lega, sarà istituito un tavolo interministeriale permanente sulle concessioni balneari, tema sul quale è da anni imbastito un serrato confronto con la Commissione europea che, da tempo, chiede il rispetto della direttiva Bolkestein sulla concorrenza e la liberalizzazione del settore. 
Sulla difficoltà di sbrogliare questa intricata matassa - già al centro di un vertice fra gli imprenditori balneari e il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto - è intervenuta nei giorni scorsi la premier Giorgia Meloni: «Su questo tema non ho cambiato idea - ha detto - e ritengo che i balneari andassero difesi da una direttiva che non penso dovesse essere applicata a questo comparto.

Ora, però – ha aggiunto – abbiamo una sentenza del Consiglio di Stato e una procedura d’infrazione europea aperta e dobbiamo quindi capire quale debba essere la soluzione strutturale del problema. Non ci servono soluzioni temporanee».

Il tavolo a Palazzo Chigi

Per individuare tali soluzioni, «è istituito presso la presidenza del Consiglio dei ministri - si legge nel testo dell’emendamento della Lega approvato ieri - un tavolo tecnico con compiti consultivi e di indirizzo in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali». Si tratta di un tavolo interministeriale al quale siederanno anche un rappresentante delle Regioni e un rappresentante per ciascuna associazione di categoria maggiormente rappresentative del settore con l’obiettivo di stabilire, dati alla mano, se è vero oppure no che la superficie di litorale concedibile sia limitata - e dunque debba andare a gara per garantire la leale concorrenza - oppure non lo sia e, quindi, si possa procedere a dare nuove concessioni senza intaccare quelle esistenti e svincolando il comparto balneare dal rispetto della direttiva Bolkestein e del ddl Concorrenza. 
«Gli effetti distorsivi della direttiva Bolkestein – commenta il senatore della Lega, Roberto Marti, presidente della commissione Cultura - devono essere risolti e non si può prescindere dalla fotografia dello stato di fatto delle concessioni. La soluzione trovata sul tema delle concessioni balneari va nella direzione di ascoltare le associazioni di categoria e allo stesso tempo tutelare i sindaci e gli amministratori locali dall’eccessivo potere discrezionale che era stato loro concesso, in modo da evitare ogni possibile controversia giuridica». 

Le associazioni di categoria

Soddisfatte le associazioni di categoria Cna Balneari, Federbalneari, Fiba Confesercenti, Sib Confcommercio, Assoimprese aderente a Confindustria e Confimprese Balneari. Cna Puglia, con il presidente Daniele Del Genio, sottolinea «l’importanza del ruolo svolto dalle associazioni di categoria», stigmatizzando «le scelte fatte sulle concessioni nel recente passato: non andavano incontro alle piccole imprese, ma favorivano logiche diverse». Cna è fiduciosa che il nuovo corso tracciato dal Governo assicurerà «continuità alle attuali 30mila attività familiari, chiudendo così una vertenza che dura ormai da quindici anni». «Siamo soddisfatti - spiega Marco Maurelli di Federbalneari Italia - che il Governo abbia ascoltato le nostre istanze. La legge sulla Concorrenza è inadeguata sotto il profilo economico e confusa proprio sul tema della concorrenza che dovrebbe tutelare».
«Positiva la proroga di un anno e il confronto al tavolo interministeriale» aggiunge Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti, mentre il Sib di Confcommercio con Antonio Capacchione insiste sulla necessità di «superare la disciplina varata dal precedente Governo che presenta criticità foriere di gravi conflitti istituzionali e di un esteso contenzioso in danno dei Comuni». «Ora - incalza Mauro Della Valle, presidente di Confimprese - lavoriamo per lasciarci alle spalle anni di incertezza, contenziosi e mancati investimenti per la valorizzazione del Made in Italy turistico balneare».

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