È direttamente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a spostare nuovamente l'attenzione sulle concessioni balneari. E lo fa, nell'ambito della firma al ddl concorrenza, manifestando perplessità sul rinnovo delle concessioni ai cosiddetti "ambulanti".
I rilievi del Capo dello Stato sono sostanzialmente gli stessi espressi nel febbraio 2023 sulle concessioni balneari, ossia firmando ma accompagnando il via libera con una lettera di richiamo indirizzata a governo e parlamento: per Mattarella nel testo del ddl concorrenza sono evidenti i «profili di contrasto con il diritto europeo»: ragione per la quale il capo dello Stato ritiene siano «indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di Governo e Parlamento». Un ennesimo invito ad agire rapidamente per sanare una situazione delicata lasciata passare solo in nome di un'esigenza superiore come quella di non perdere i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il provvedimento approvato è dedicato alla concorrenza nel settore degli ambulanti ma è lo stesso Quirinale a ricordare come le osservazioni siano «molto simili» a quelle espresse al governo rispetto ai balneari, settore peraltro per il quale i rilievi europei e del Colle non sono stati ancora soddisfatti a distanza di quasi un anno. Il presidente osserva: si presentano «profili di contrasto con il diritto europeo e decisioni giurisdizionali definitive accrescono l'incertezza del quadro normativo, determinando la necessità di garantire la certezza del diritto e l'uniforme interpretazione della legge da parte di tutti i soggetti coinvolti».
Le parole del Presidente
In sostanza, il Presidente si concentra ancora una volta sul deficit di concorrenza e l'uso spregiudicato delle proroghe che sta provocando libere interpretazioni a livello locale.
Tornando al merito della questione, cioè la regolamentazione degli ambulanti, il Quirinale cita l'articolo 11 della legge approvata che «introduce una nuova proroga automatica delle concessioni in essere, per un periodo di 12 anni, una cosa "incompatibile" con i principi ribaditi dalla Corte di Giustizia, dalla Corte costituzionale, dalla giurisprudenza amministrativa e dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Inoltre i criteri generali per il rilascio di nuove concessioni sono restrittivi della concorrenza in entrata e favoriscono, in contrasto con le regole europee (direttiva Bolkestein ndr), i concessionari uscenti».
«È opportuno - dice Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Confcommercio - chiarire che le proroghe delle concessioni balneari, decise dai Comuni e dalle Autorità di sistema portuale, non avvengono sulla base di questa legge appena promulgata e neppure per le disposizioni contenute nella legge 14/2023 Milleproroghe (promulgata con analoga lettera di accompagnamento del Presidente della Repubblica). Per qualcuno ogni pretesto è utile pur di attaccare gli imprenditori balneari, persino calpestando la verità e la realtà. È comunque urgente un intervento legislativo che dia certezza agli operatori in conformità al diritto europeo. A tal proposito si sottolinea che il presupposto per la corretta applicazione della Bolkestein è costituito dell'accertamento della "scarsità della risorsa", come chiarito dalla Corte di Giustizia dell'Unione europea da ultimo con la sentenza del 20 aprile scorso. Accertamento che il Governo è impegnato ad effettuare».