Stabilimenti balneari: lidi a gara dal 2024. Il Consiglio dei Ministri approva la riforma delle concessioni

Salvaguardia delle piccole imprese e norma contro il "caro-ombrelloni"

Stabilimenti balneari: lidi a gara dal 2024. Il Consiglio dei Ministri approva la riforma delle concessioni
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Martedì 15 Febbraio 2022, 19:33 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 15:02

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera, all’unanimità, all’emendamento al disegno di Legge sulla concorrenza che interviene sulle concessioni balneari, prevedendo la messa a gara dal primo gennaio 2024.

Il testo approvato dal Cdm prevede dei criteri di salvaguardia per le piccole aziende in modo che possano difendersi da operatori stranieri che hanno voglia di "acquistare" pezzi di litorale italiano per realizzare le proprie imprese. Una decisione che nella sola Puglia interessa circa oltre 500 imprese balneari. Obiettivo del governo, inserito nel ddl, non solo puntare agli investimineti e alzare la qualità dei servizi, ma cercare di tenere sotto controllo il caro-ombrellone. 

Cosa prevede il DdL

Tra i criteri da considerare nella definizione di una disciplina uniforme delle procedure selettive di affidamento delle concessioni balneari c'è «la posizione dei soggetti che, nei cinque anni antecedenti l'avvio della procedura selettiva, hanno utilizzato la concessione quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare, nei limiti definiti anche tenendo conto della titolarità, alla data di avvio della procedura selettiva, in via diretta o indiretta, di altra concessione o di altre di attività d'impresa o di tipo professionale». 

«In sede di affidamento della concessione» poi, secondo le linee guida, bisognerà tenere conto «della professionalità acquisita, nonché valorizzazione di obiettivi di politica sociale, della salute e della sicurezza dei lavoratori, della protezione dell'ambiente e della salvaguardia del patrimonio culturale». Andranno inoltre definiti «dei presupposti e dei casi per l'eventuale frazionamento in piccoli lotti delle aree demaniali da affidare in concessione, al fine di favorire la massima partecipazione delle microimprese e piccole imprese».

Nei decreti legislativi che il governo dovrà adottare nei sei mesi successivi all'adozione della norma bisognerà introdurre la «previsione di clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato nell'attività del concessionario uscente, nel rispetto dei principi dell'Unione europea e nel quadro della promozione e garanzia degli obiettivi di politica sociale connessi alla tutela dell'occupazione, anche ai sensi dei principi contenuti nell'articolo 12, paragrafo 3, della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006», si legge ancora nella bozza. 

Le gare per le concessioni delle spiagge dovranno rispettare «i principi di imparzialità, non discriminazione, parità di trattamento, massima partecipazione, trasparenza e adeguata pubblicità».  Andranno definiti «presupposti e i casi per l'eventuale frazionamento in piccoli lotti» e individuato un «numero massimo di concessioni» di cui si può essere titolari per «favorire l'accesso delle microimprese e delle piccole imprese», oltre agli «enti del terzo settore».

Il termine per ricevere le domande non dovrà essere «inferiore a 30 giorni».

Tra i criteri per i bandi di gara per le concessioni balneari c'è anche l«adeguata considerazione, ai fini della scelta del concessionario, della qualità e delle condizioni del servizio offerto agli utenti, alla luce del programma di interventi indicati dall'offerente per migliorare l'accessibilità e la fruibilità del demanio, anche da parte dei soggetti con disabilità, e della idoneità di tali interventi ad assicurare il minimo impatto sul paesaggio, sull'ambiente e sull'ecosistema, con preferenza del programma di interventi che preveda attrezzature non fisse e completamente amovibili». È questa la cosiddetta norma contro il caro ombrelloni contenuta nell'emendamento sulle concessioni balneari all'esame del Cdm.

La durata delle concessioni

La durata delle concessioni balneari, una volta che verranno messe a gara, dovrà coprire «un periodo non superiore a quanto necessario per garantire al concessionario l'ammortamento e l'equa remunerazione degli investimenti autorizzati dall'ente concedente in sede di assegnazione della concessione e comunque da determinarsi in ragione dell'entità e della rilevanza economica delle opere da realizzare con divieto espresso di proroghe e rinnovi anche automatici».

 Le nuove regole per l'affidamento delle concessioni balneari prevedranno il «divieto espresso di proroghe e rinnovi anche non automatici». Andrà stabilita invece una «durata della concessione per un periodo non superiore a quanto necessario per garantire al concessionario l'ammortamento e l'equa remunerazione degli investimenti autorizzati dall'ente concedente in sede di assegnazione della concessione e comunque da determinarsi in ragione dell'entità e della rilevanza economica delle opere da realizzare».

Si prevede poi la «definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell'indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante, in ragione del mancato ammortamento degli investimenti realizzati nel corso del rapporto concessorio e autorizzati dall'ente concedente e della perdita dell'avviamento connesso ad attività commerciali o di interesse turistico».

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