Stabilimenti balneari: il Comune opta per la proroga di un anno

Uno stabilimento balneare
Uno stabilimento balneare
di Antonio SOLAZZO
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Mercoledì 27 Dicembre 2023, 05:00

Il Comune di Brindisi decide per la proroga delle concessioni demaniali marittime insistenti nel territorio del capoluogo adriatico. È questa la notizia arrivata nei giorni scorsi e che segna una sorta di continuità: l’amministrazione, infatti, ha firmato l’estensione temporale al 31 dicembre 2024 per 14 stabilimenti balneari aventi finalità turistico-ricreative. 

Il provvedimento


Che prova a fare chiarezza in una situazione in via di definizione sotto il profilo legislativo, preso sulla scorta delle ultime indicazioni arrivate dal provvedimento adottato a febbraio scorso dal Governo Meloni con il Milleproroghe ed aattuato anche per mettere al riparo i gestori dalla contestazione di occupazione del demanio marittimo.
I lidi interessati da questa proroga sono - fra gli altri - Lido del Sole, San Benedetto, Sant’Anna, Oktagona e Granchio Rosso che, quindi, proseguiranno con la stessa gestione per un altro anno in attesa del verdetto relativo alla normativa europea.

Uno degli obiettivi, infatti, è salvaguardare il regolare svolgimento della prossima stagione estiva, priorità dei titolari dei lidi ma anche del Comune che vuole così dare certezze a tutti gli addetti ai lavori di potere lavorare nella stagione estiva 2024. 


Tutto ruota attorno all’applicazione della direttiva 2006/123 (la cosiddetta direttiva Bolkestein) alle concessioni demaniali marittime che, secondo l'interpretazione del Consiglio di Stato, comporterebbe l'obbligo di riassegnare le spiagge italiane - che attualmente sono gestite in concessione - entro il 31 dicembre 2023 tramite procedure aperte a tutti gli operatori europei: in attesa delle delibere dell’Unione Europea sulla procedura di infrazione e delle eventuali decisioni del Governo, resta tutto invariato per un’altra stagione estiva, poi si capirà come procedere con i futuri bandi imposti dall’Europa per la libera concorrenza. 

La situazione


La palla, quindi, torna - di nuovo - al centro. Per provare a risolvere questa situazione di stallo, l’amministrazione comunale ha deciso per questa estensione di un anno per le strutture turistico-ricreative, basandosi su alcune operazioni, verifiche e considerazioni. Contestualmente, infatti, sono state attivate tutte le procedure di carattere tecnico-amministrativo presso la Regione: l’obiettivo è il ripristino della sicurezza geomorfologica costiera e la conseguente rideterminazione delle perimetrazioni. 
Nella delibera firmata dal dirigente Mario Marino Guadalupi, si evince che il quadro normativo che disciplina la durata delle concessioni demaniali risulta essere il seguente: in caso di mancato completamento delle pratiche relative alla compilazione dei bandi di assegnazione, il Comune può - entro il 31 dicembre 2023 - applicare una proroga fino al 31 dicembre 2024 per ultimare l’iter burocratico.
L’amministrazione comunale, dunque, fa leva sull’articolo 3 della legge 5 agosto 2022 n. 18 (legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021).
Il caos riscontrato in questi giorni deriva dall’abrogazione della legge sulla proroga da parte del Governo che, dunque, deve adottare appositi decreti legislativi di riforma della materia, definendo criteri omogenei per procedere agli affidamenti delle aree demaniali in concessione per l'avvio di procedure selettive trasparenti, imparziali, non discriminatorie. In assenza dei decreti governativi, però, continua ad avere validità il precedente ordinamento secondo cui agli enti è precluso procedere con l'emanazione dei bandi. La Commissione Europea, tuttavia, ha stabilito che lo Stato italiano sia divenuto inadempiente e, pertanto, la legge di proroga è stata bocciata. E quindi impone al Comune (autorità delegata alla gestione del demanio marittimo) di provvedere all’emanazione dei bandi. 

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