Ospedale di Gallipoli, l'appello dell'associazione ai vertici Asl: «Subito angiografo, risonanza e la Tac»

Ospedale di Gallipoli, l'appello dell'associazione ai vertici Asl: «Subito angiografo, risonanza e la Tac»
di Vittorio CALOSSO
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Giovedì 31 Agosto 2023, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 11:56

Non solo la necessità di implementare la dotazione organica di medici e personale sanitario. Le emergenze estive, ormai in via di attenuazione, hanno ancora una volta evidenziato la necessità di avere nuovi strumenti, d'indagine e per la diagnostica, per consentire all'ospedale "Sacro Cuore di Gesù" di Gallipoli di operare a pieno regime come presidio territoriale di primo livello.

I macchinari che mancano all'appello


All'appello, secondo quanto riferito dal personale medico e dirigenziale e dall'omonima associazione pro-ospedale, mancano ancora un angiografo, indispensabile per le manipolazioni di emodinamica, la risonanza magnetica e una nuova Tac.

E in più, tra le priorità, figura anche l'allestimento di una seconda camera iperbarica. Un "elenco della spesa" che per altro non è certo nuovo tanto alla direzione medica e alla direzione generale della Asl, che hanno garantito che nel piano di rilancio che riguarda proprio il presidio ospedaliero di via Alezio, sono già in agenda anche le nuove dotazioni e le apparecchiature necessarie a migliorare l'offerta di cura e l'efficienza delle prestazioni sanitarie.

L'associazione pro-ospedale


«Ora che il caos estivo volge al termine è giunto il momento di guardare concretamente al futuro del rilancio e della dotazione organica e strumentale adeguata dell'ospedale - auspica il presidente dell'associazione pro-ospedale Giacinto Scigliuzzo - è ormai indifferibile che il presidio sia messo nelle condizioni di svolgere appieno il ruolo di ospedale di primo livello che gli compete. Fino ad ora, infatti, l'impegno diffuso del personale, ha consentito di superare tutte le problematiche con risultati soddisfacenti, tanto da avere all'attivo un volume dl attività sanitaria che lo vede primeggiare, in provincia, alle spalle solo del Vito Fazzi di Lecce. Ora però, è il momento di imprimere un'accelerazione, superare le carenze e segnare una svolta».


I nervi scoperti sui quali si focalizza la sollecitazione del sodalizio riguardano da vicino l'ormai improcrastinabile necessità di integrare le dotazioni delle apparecchiature sanitarie del nosocomio. A tal proposito, come riferito dal personale e dalla stessa associazione, l'assenza dell'angiografo determina «in aggiunta ai disagi cui vengono sottoposti i pazienti trasferiti in autoambulanza al Vito Fazzi o alla clinica Città di Lecce, anche che tali trasferimenti sono almeno un paio al giorno. Ciò significa sopportare, in ciascun caso, anche i costi del trasferimento e subire l'assenza, per due o tre ore, del personale medico e infermieristico che assiste il degente». Altra impellente questione è quella relativa alla risonanza magnetica, per la cui installazione sono stati identificati da tempo locali idonei e prossimi al pronto soccorso. "E' una diagnostica sulla cui necessità ed efficacia è inutile soffermarsi" incalza Scigliuzzo, "ma si continua a dovere trasferire in altri presidi, ad esempio a Tricase, con le note difficoltà dovute al pessimo collegamento viario, i pazienti che avrebbero invece bisogno d'indagini tempestive senza essere sottoposti a difficoltà aggiuntive».
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