Lecce, boom di investimenti degli stranieri. Villa Indraccolo a un israeliano

Villa Indraccolo
Villa Indraccolo
di Mattia CHETTA
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Sabato 4 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19:46

Villa Indraccolo “oggetto del desiderio” di un giovane banchiere israeliano. A confermarlo sono direttamente gli agenti che stanno curando, anche con l’aiuto dell’architetto Raffaele Centonze, l’operazione: i bolognesi Milena Mattia e Francesco Forni di Coldwell Banker. Professionisti che stanno trattando la compravendita per conto del facoltoso cliente israeliano dell’elegante edificio su viale Gallipoli, a Lecce, costruito a fine 1800. Un immobile di straordinaria bellezza che ora potrebbe cambiare padrone di casa. 

Il prezzo di acquisto 

Il prezzo di acquisto? «Trattativa riservata», tagliano corto dall’agenzia. Anche se a una prima stima il nuovo padrone di casa sarebbe già disposto a sborsare qualche milione di euro per aggiudicarsi lo storico immobile. «Sempre più investitori stranieri scoprono la Puglia – sostengono i due liberi professionisti all’unisono –. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono gli israeliani. E in questo momento i posti scelti dalle classi medio-alte israeliani sono il Salento e Cipro. Sono investitori che comprano la casa perché vorrebbero viverci e investitori, più istituzionali, perché vogliono creare attività turistico-ricettive. Villa Indraccolo è stata acquistata da un giovane operatore della finanza israeliano che si è innamorato, assieme alla compagna, di Lecce. Quindi in un paio di giorni ha acquistato un paio di immobili, una porzione di Villa Indraccolo e un palazzotto nel centro storico, dove farà due boutique hotel di grande livello». 
Il Salento, quindi, conferma di essere tra le mete più ambite a livello internazionale per gli affari degli investitori stranieri.

E nel mirino degli acquirenti non c’è solo Lecce. A riscuotere particolarmente successo, infatti, anche i centri cittadini di Nardò e Galatina, dove, col capoluogo, gli affari si concentrerebbero per l’80% del totale. «Alcuni clienti del giovane banchiere – continuano Mattia e Forni – hanno già prospettato altri investimenti, parliamo di clienti abbienti che verranno qui per cercare investimenti. Quindi ci sono diversi flussi, al momento, provenienti da Israele, interessati al Salento. Il nostro cliente, quando passeggia con noi nel centro storico, è completamente rapito». 

Le scelte degli stranieri 

Più in generale gli stranieri tenderebbero ad acquistare edifici storici da ristrutturare perché anche il gusto nella ristrutturazione inciderebbe sulla conclusione dell’affare. E sebbene il batterio della xylella fastidiosa abbia negli anni modificato il panorama nella campagna salentina, sembrerebbe reggere ancora la richiesta di casali e masserie nelle periferie dei centri cittadini. «In questo momento – sostiene Loredana Latino dell’agenzia Coldwell Banker Gruppo Bodini – gli stranieri che arrivano da noi sono soprattutto nordeuropei, quindi svedesi, olandesi, belgi, norvegesi, francesi ma anche americani. Ciò che cercano sono immobili storici, privilegiando quindi il centro storico di Lecce, sicuramente, e poi quelli della provincia. Per quanto riguarda gli immobili che si affacciano sul mare è chiaro come, laddove ci sia la costa, si rinunci alla storicità dell’immobile in cambio di una vista mare.

Le località predilette

Le località predilette sono Santa Caterina, Gallipoli, Santa Maria di Leuca e, risalendo, Tricase, Castro, Otranto». 
Una tendenza che negli anni è cambiata ed è legata (anche) a un luogo comune secondo il quale gli stranieri avrebbero un potere d’acquisto maggiore degli italiani, preferendo soluzioni abitative sfarzose a quelle tutt’altro che signorili. «Va sfatato il mito – dice Roberto Grasso di The Agency Immobiliare – che gli inglesi o gli stranieri in generale comprano dimore di lusso. Io ho venduto anche delle casette, poi ristrutturate, in viale Marche o in via Diaz. Oggi c’è lo straniero che investe nell’immobile in quanto posizionato in un’ubicazione che può avere un risvolto reddituale abbastanza conveniente. Poi ci sono alcuni americani che sono interessati per soluzioni nelle marine di Ugento, acquistando una piccola masseria per sé. Poi ci sono paesini come Diso e Ortelle dove investitori hanno preso di mira edifici storici, rivalorizzandoli».

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