Dalla Siria al Salento: una famiglia trova lavoro e acquista pure la casa

Dalla Siria al Salento: una famiglia trova lavoro e acquista pure la casa
di Giuseppe MARTELLA
4 Minuti di Lettura
Sabato 1 Ottobre 2022, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 14:57

L'acquisto di una casa a suggellare il futuro. Un lieto fine vero quello che, alla firma del rogito notarile, hanno potuto festeggiare Motiaa e Adnan, scappati da Aleppo, in Siria, e arrivati nel Capo di Leuca, a Tiggiano, nel 2017: un appartamento di proprietà e un domani con più certezze per loro due e i quattro figli, l'ultimo dei quali, Adam, figlio del Salento venuto al mondo lo scorso 7 agosto. Motiaa, 45 anni, e suo marito di quattro anni più grande hanno chiuso un cerchio aperto più di cinque anni fa.

La storia


È il 2017 quando la famiglia siriana, coi genitori ci sono i tre maschi più grandi che oggi hanno 21, 18 e 15 anni, è costretta a lasciare la città martire devastata.

Primo approdo è il Libano, Paese nel quale i ragazzi non possono però frequentare la scuola e allora la decisione è quella di volgere lo sguardo all'Italia dove arrivano grazie a un corridoio umanitario coordinato da Unhcr, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e Caritas. E la vita che riparte a Tiggiano, uno dei più piccoli comuni della provincia di Lecce, all'interno di un progetto Sprar. Nel paesino, del resto, è dal 2010 che si fa accoglienza e la gente è abituata a condividere il quotidiano con chi viene da lontano: un progetto che parte da lontano quello che 12 anni fa fu pensato dall'allora parroco, quel don Lucio Ciardo che oggi è direttore della Caritas Diocesana e responsabile dell'Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro.

Il racconto di don Lucio

«Conclusa l'esperienza all'interno del progetto di accoglienza - racconta don Lucio - Motiaa e Adnan non sono rimasti con le mani in mano e sono andati a vivere in una casa presa in affitto. Lui è un imbianchino molto bravo, mi ha aiutato a ritinteggiare la chiesa, e presto ha trovato lavoro in un'impresa locale. Lei ha iniziato a lavorare come cuoca». Motiaa è infatti uno dei nove protagonisti, quattro immigrati e cinque salentini, del progetto Cose buone dal mondo promosso e gestito dalla cooperativa sociale Ipad Mediterranean: coltivazione di prodotti tipici delle zone di provenienze su terreni donati in comodato gratuito che poi sono alla base di un catering multietnico attivato di recente. Lavoro duro per i due coniugi siriani, a breve il primogenito firmerà un contratto di lavoro dopo avere fatto il tirocinio da meccanico in un'officina nella vicina Corsano, e soldi messi da parte, un gruzzolo da 35mila euro, con il sogno di avere una casa tutta per loro e per i figli. Ad accompagnare l'investimento è intervenuta la Fondazione De Grisantis, che offre opportunità di microcredito: «Con questa attività facciamo contrasto all'usura - spiega don Lucio Ciardo - e diamo sostegno alle imprese in difficoltà e alle famiglie che non possono accedere a un mutuo. Adnan e Motiaa non si sono mai fermati, hanno lavorato sempre e dopo una prima e giusta fase di assistenzialismo - continua - hanno scelto di darsi da fare. Abbiamo concesso loro un prestito da 10mila euro a entrambi, i 15mila euro rimanenti, anche per volontà dei vecchi proprietari verranno versati a poco a poco». Integrazione, impegno, capacità e voglia di dire stiamo insieme. Il sogno della famiglia siriana che da cinque anni vive a Tiggiano è divenuto realtà. È stata Motiaa a firmare i documenti di acquisto, è lei la proprietaria dell'immobile: ad accompagnare quella mano lo sguardo di Adnan pochi passi più in là con in braccio il piccolo Adam.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA