Supplenze, caos graduatorie: nel Salento 25mila domande, la metà piena di errori. A Brindisi e Taranto precari sul piede di guerra

Supplenze, caos graduatorie: nel Salento 25mila domande, la metà piena di errori. A Brindisi e Taranto precari sul piede di guerra
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Venerdì 4 Settembre 2020, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 16:54
Aspiranti supplenti sull'orlo di una crisi di nervi. Su 25mila domande circa la metà è farcita da errori materiali o, come sostengono i diretti interessati, da errori generati dalla piattaforma dedicata con il risultato di un punteggio inferiore, ma la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina tira dritto, sfida le ira e forse anche la prospettiva di ricorsi à gogo.

Altra carne al fuoco, dunque, dopo le polemiche sui 503 esclusi in provincia di Lecce dalle graduatorie per le supplenze per dichiarazioni ritenute difformi a cui se ne aggiungeranno circa 200 ancora perché riferite a docenti di ruolo al Nord che pensavano di poter tornare per un anno a casa grazie a una supplenza annuale. Tutto ruota attorno al rinnovo biennale delle graduatorie che quest'anno, tra le novità, vede la pubblicazione definitiva e non provvisoria utilizzata in passato proprio per sanare eventuali errori.

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In pratica l'unica strada che rimane a chi si ritrova con un punteggio inferiore a quello effettivo è quella del ricorso. Con i tempi della giustizia che sono quelli che sono.
La ministra ha intanto annunciato che le nomine saranno fatte a partire dal 14 settembre ed esclude che si possa parlare di caos. Nella nota del Miur si legge che: «Parlare di caos appare, dunque, infondato, pretestuoso e fuorviante. Come ad ogni aggiornamento, data la mole di dati trattati, gli errori materiali dei singoli uffici sono prontamente rettificati seguendo la normale prassi amministrativa». E il punto dirimente è proprio questo: si mette mano ad errori materiali della pubblica amministrazione, ma non a quelli commessi dagli aspiranti ad una supplenza.

«Molte persone hanno sbagliato - rende noto Maria Rosaria Valentino, segretaria provinciale dello Snals di Lecce - e c'è un po' di tutto. Bisogna considerare che le persone hanno dovuto compilare una domanda complessa perché riguardava tutta la loro storia professionale che doveva essere inserita nuovamente in piattaforma e hanno dovuto farlo in poco tempo. Abbiamo visto domande di 78 pagine perché il docente doveva ricostruire il servizio dalle origini ad oggi, oltre ai titoli culturali. È comprensibile che ci siano stati errori, però a livello centrale queste graduatorie sono state rese subito definitive perché dal 14 dovranno partire le supplenze in tutta Italia e i sindacati, a livello nazionale hanno fatto una diffida, con gli uffici legali riuniti, evidenziando tutti i problemi che possono aver concorso a determinare errori. Al momento non vengono sanati gli errori commessi nella compilazione della domanda».

Nubi all'orizzonte, quindi, perché chi si trova nella scomoda posizione di avere un punteggio non corrispondente a quello che lo stato di servizio gli avrebbe attribuito è pronto a incrociare le armi. E il contenzioso si presenta aspro perché a nomina fatta potrebbe accadere che una sentenza favorevole al ricorrente determini il licenziamento di chi ha avuto la cattedra.

«Nelle graduatorie ci sono docenti che hanno addirittura un punteggio negativo -puntualizza Rosa Savoia, segretaria provinciale della Flc Cgil - e ogni giorno parlo con colleghi disperati per aver avuto un punteggio inferiore. Abbiamo da sostenere questi colleghi, anche dal punto di vista psicologico, perché giustamente si abbattono. Poi valuteremo come agire».

A Brindisi, la situazione sulle graduatorie per le supplenze è identica. Si preannuncia un autunno caratterizzato da una pioggia di contenziosi che inevitabilmente avranno drastiche ripercussioni sull'andamento dell'anno scolastico. È facile immaginare in questo scenario che, al suono della prima campanella fissata per la regione Puglia al 24 settembre, saranno tante le cattedre vuote. Ai presidi, da settimane impegnati al fronte, il duro compito di far quadrare i conti con una coperta delle risorse che è sempre più corta.

A far perdere le staffe ai precari del mondo della scuola c'è la consapevolezza che le graduatorie Gps sono definitive e non consentono reclami, una volta pubbliche il docente può solo ricorrere soltanto al giudice. Spetterà al dirigente scolastico, alla prima supplenza, effettuare il controllo dei titoli dichiarati e verificare che tali titoli siano conformi a quanto dichiarato e attribuito. Se il controllo verrà superato senza modifiche di punteggio, il docente continuerà il suo incarico, altrimenti il suo punteggio verrà modificato come la sua posizione di graduatoria e verranno presi i dovuti provvedimenti del caso. Nei casi più gravi il docente potrebbe essere escluso dalle graduatorie per dichiarazione mendace con risvolti anche di tipo penale.

Sono oltre 13mila, in provincia di Brindisi, gli aspiranti insegnanti che hanno chiesto, dal 22 luglio al 6 agosto, l'iscrizione nelle graduatorie, compilando la domanda online o chiedendo consulenza ai sindacati. Ad accendere la miccia è stata la parziale pubblicazione delle graduatorie da parte degli Uffici territoriali da cui - secondo i sindacati - sono emersi «evidenti errori nei punteggi» ed un caos tale da essere foriero di innumerevoli ricorsi. E così ieri e principali cinque sigle sindacali del settore (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, e Gilda Unams) hanno scritto alla ministra Azzolina un telegramma, in cui si ribadisce che: «a seguito dell'avvenuta pubblicazione gps e del riscontro di evidenti errori nei punteggi, per consentire alle scuole la possibilità di copertura di tutti i posti sin dal primo giorno di scuola, è fondamentale non adottare alcun provvedimento sulla base delle nuove gps e a considerare tuttora vigenti le attuali graduatorie di istituto, fornendo immediate indicazioni agli Uffici scolastici regionali al fine di garantire un regolare avvio dell'anno scolastico».

Sulle 57mila domande di accesso alle gps presentate in Puglia, 16mila riguardano Taranto e provincia. Gli errori ci sono stati anche qui ed in alcuni casi, anche macroscopici. I sindacati della scuola provano a tenere a freno i precari che stanno vivendo ore davvero difficili, ma la situazione appare complessa. «Partiamo dalla prima anomalia. E’ la prima volta che viene pubblicata una graduatoria definitiva e non provvisoria che poteva consentire la presentazione di rettifiche. È ingiusto far ricadere sui precari i costi di ricorsi al Tar con innumerevoli perdite di tempo, anche. Poi – spiega Angela Dragone, segretario generale della Flc Cgil - nel giro di una decina di giorni sono state catapultate migliaia di domande sulle segreterie dove il personale si è dovuto improvvisare esaminatore. E’ stato svolto un grandissimo lavoro, però la domanda era di per sé molto farraginosa e con evidenti criticità. A ciò, si aggiunge l’ ansia e la preoccupazione degli insegnanti che già, hanno subito modifiche delle tabelle di valutazione rispetto alla volta scorsa». La Cgil, così come gli altri sindacati della scuola, sta procedendo con la presentazione dei reclami. Dello stesso tenore le critiche mosse da Cisl e Uil, con l'avvio dell'anno che si avvicina. 

(Servizio a cura di Maddalena Mongiò, Maria Chiara Criscuolo e Lucia J.Iaia)
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