Graduatoria per i supplenti, 503 esclusi. L'ombra di autocertificazioni fasulle: «Gli atti sospetti in Procura»

Graduatoria per i supplenti, 503 esclusi. L'ombra di autocertificazioni fasulle: «Gli atti sospetti in Procura»
di Maddalena MONGIò
3 Minuti di Lettura
Martedì 25 Agosto 2020, 08:13 - Ultimo aggiornamento: 13:18
Assalto alla diligenza per gli aspiranti supplenti salentini: 25mila le domande, ma oltre 500 rischiano di essere cassate e chi ha dichiarato il falso finirà sul tavolo della Procura di Lecce. Il decreto pubblicato venerdì scorso, firmato dal dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale (Usp) Vincenzo Melilli, dispone «l’esclusione di 503 candidati dalla graduatoria della classe di concorso ivi specificata per ogni candidato per carenza del requisito di ammissione rappresentato dal precedente inserimento nella terza fascia delle graduatorie di istituto per la specifica classe di concorso».

Questa la ragione che ha spinto l’Ufficio scolastico a individuare gli aspiranti supplenti in “maglia nera”, ma questo è solo il primo passo. Infatti, il decreto firmato da Melilli e l’elenco dei 503 è stato trasmesso alle scuole di riferimento delegate alla valutazione dei titoli e dei servizi dichiarati dai candidati. Nel decreto è precisato che «i dirigenti scolastici delle scuole polo, nonché lo scrivente Ufficio per propria competenza, procederanno, con riferimento ai candidati e alla relativa graduatoria, a confermare l’esclusione attraverso le funzioni appositamente previste nella piattaforma informatica, ai fini della successiva notifica ai candidati di rispettiva competenza attraverso l’indirizzo di posta elettronica indicato in fase di presentazione dell’istanza di partecipazione». Errori di superficialità? C’è sicuramente ben altro. C’è chi ha cercato di fare il furbo nelle autodichiarazioni. E gli scenari dietro l’angolo, per chi ha cercato di bluffare, non sono dei più rosei. Anzi.

«Il presente provvedimento e l’allegato elenco dei candidati esclusi unitamente alla documentazione che sarà fornita dalle scuole polo - si legge ancora nel provvedimento dell’Ufficio scolastico provinciale di Lecce - sarà, inoltre, trasmesso all’autorità giudiziaria per le eventuali valutazioni di competenza in ordine alle dichiarazioni mendaci rese dai candidati in occasione della partecipazione ad una pubblica selezione». Questa la prospettiva per chi, eventualmente, ha barato con le dichiarazioni. In prima battuta è sotto accusa ha dichiarato di avere diritto all’inserimento nelle graduatorie provinciali supplenze (Gps) in quanto già presente nella terza fascia delle graduatorie di istituto. Una verifica, questa, che non dovrebbe essere molto complicata perché si tratta di dati computerizzati e quindi è sufficiente interrogare il sistema per verificare questa circostanza. Diverso il discorso per i titoli che vengono verificati dalle scuole polo. Partita aperta, dunque, ma intanto ci sono dei punti fermi. Il numero abnorme di domande gonfiate anche dai tanti professionisti che hanno deciso di giocarsi questa carta, con in più gli studenti universitari della Formazione primaria a cui la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha deciso di dare l’opportunità dell’insegnamento anche se non hanno completato il corso di laurea.

Avvocati, ingegneri, architetti, commercialisti, anche in età avanzata, alcuni vicini alla pensione, hanno deciso di presentare domanda di supplenza, pur non avendo insegnato neppure per un giorno. Il Covid ha dato un colpo di grazia alla libera professione e c’è stata anche una corsa ad accaparrarsi gli esami necessari a poter vantare i titoli per candidarsi a una supplenza. Tutto figlio dei nuovi criteri che hanno governato le graduatorie biennali per gli incarichi di supplenza. Le graduatorie - va ricordato- sono divise in due fasce: la prima è per gli aspiranti in possesso di abilitazione per le graduatorie dell’infanzia, primaria, I grado, II grado, personale educativo e specializzazione per le graduatorie di sostegno; la seconda fascia è riservata a chi è in possesso di 24 Cfu abilitanti o era già presente nella terza fascia delle graduatorie di istituto, per la specifica classe di concorso. Ma per 503, appunto, l’Usp ha verificato che questo requisito non c’è. Un’altra grana per il mondo della scuola già nel guado alla vigilia della riapertura di settembre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA