Lecce, con la Lazio i soliti errori: costruisce tanto ma segna poco

La disposizione del Lecce sul corner decisivo per la Lazio
La disposizione del Lecce sul corner decisivo per la Lazio
di Michele TOSSANI
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Martedì 16 Gennaio 2024, 05:00
Altra partita ed altri punti buttati. Continua in questo senso il campionato del Lecce. Un campionato positivo ma fatto di tanti rimpianti che ora cominciano ad accumularsi, nella speranza che la lotta salvezza (riaccesasi grazie ai risultati positivi di Verona, Cagliari e Udinese) non chieda a fine stagione un conto salato alla compagine salentina.
Anche a Roma quindi, contro una Lazio rinvigorita dal derby di Coppa Italia, si è visto un buon Lecce, che ha giocato da pari a pari con la squadra guidata da Maurizio Sarri, proponendosi sul piano dell’aggressività e anche del palleggio, arrivando a creare più dell’avversario (11 tiri totali a fronte delle 8 dei biancocelesti) senza riuscire però a concretizzare quanto prodotto.
Roberto D’Aversa ha ancora una volta preparato bene la partita, presentando all’Olimpico un undici con due mancini sulle ali (Almqvist a sinistra e Oudin a destra) e con un centrocampo nel quale a Kaba veniva chiesto, in fase di pressing avanzato, di alzarsi per accompagnare Krstovic sulla prima linea difensiva giallorossa.
Come da copione ormai consolidato, quando in possesso il Lecce cercava di uscire per vie esterne, in prima battuta tramite Gallo (78 palloni giocati) e Gendrey (45) anche perché in mezzo la Lazio era brava a schermare Ramadani. Proprio sulla corsia di destra il Lecce metteva spesso in difficoltà la Lazio sfruttando le sovrapposizioni di Gendrey, con il numero 17 che andava a formare una pericolosa coppia offensiva tutta transalpina con il più avanzato Oudin.
Sono state proprio le fasce il motore trainante della manovra d’attacco degli ospiti. Non a caso il Lecce è riuscito a mettere positivamente in mezzo il 50% (5 su 10) dei cross tentati. Purtroppo per i giallorossi D’Aversa era forzato a sostituire il proprio terzino destro a causa di una ammonizione ricevuta e di un infortunio che ne ha compromesso la prestazione nel lungo periodo.
La partita nel frattempo si era aperta con entrambe le squadre desiderose di conquistare tutti i punti in palio. A sbloccare la situazione era però la Lazio. La compagine capitolina sfruttava al meglio un fallo laterale (situazione di palla inattiva troppo spesso trascurata da alcuni) per trovare la via della rete.
In questa occasione i biancocelesti hanno approfittato di tutta una serie di errori da parte dei giallorossi. In primis, dato che la rimessa era stata originariamente assegnata loro, i ragazzi di D’Aversa non sono stati veloci nel procedere al cambio mentale necessario per passare rapidamente da una situazione di possesso ad una difensiva. Inoltre, la retroguardia salentina era disallineata sull’assist di Luis Alberto per Felipe Anderson. Infine, proprio Luis Alberto si è fatto trovare troppo libero alle spalle del centrocampo leccese, con i mediani pugliesi attratti solo dalla palla e non lucidi nel controllo del pericoloso spazio davanti alla difesa.
Subito il gol il Lecce comunque non si è scomposto, mister D’Aversa è corso ai ripari invertendo i suoi esterni offensivi e questo ha consentito ad Almqvist di accendersi subito e procurare una palla gol con un passaggio molto forte che Krstovic di testa non è riuscito a girare nello specchio della porta avversaria.
Successivamente è stato Kaba ad arrivare al tiro da buona posizione, concludendo però in maniera troppo debole, come già era successo nel primo tempo. I cambi finali di D’Aversa (soprattutto gli innesti di Strefezza, Dorgu e Piccoli) hanno reso il Lecce ancora più offensivo e sbilanciato in avanti alla ricerca della rete che avrebbe riequilibrato il punteggio. Sfortunatamente tutto ciò non è risultato sufficiente per portare a casa un pareggio che sarebbe stato meritato. Alla Lazio è andata quindi l’intera posta in palio mentre in casa leccese sono rimaste soltanto le recriminazioni per le occasioni sprecate in zona gol.
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