San Cataldo, la mossa del Comune: tavolo con le imprese

Il lungomare di San Cataldo
Il lungomare di San Cataldo
di Paola ANCORA
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Mercoledì 24 Febbraio 2016, 17:02 - Ultimo aggiornamento: 19:02

Il 13 marzo, giorno della “festa di piazza” organizzata da un gruppo di cittadini, si avvicina, il dibattito lanciato dal giornale si anima e l’amministrazione comunale convoca un tavolo tecnico di confronto proprio sul tema delle marine da rivalutare. L’incontro si terrà il prossimo lunedì, 29 febbraio, alle 11 nella sala Giunta di Palazzo Carafa, ed è prevista la partecipazione dei rappresentanti della Camera di Commercio; di Confindustria e Laica, le due associazioni degli imprenditori; di Confcommercio e Confesercenti; di Confartigianato e Cna; dell’Associazione degli artigiani e delle associazioni che riuniscono i gestori balneari. Il tavolo - precisano però dall’amministrazione - è aperto «a qualsivoglia associazione di categoria che voglia dare il proprio contributo costruttivo all’incontro».
Mentre si anima il dibattito su San Cataldo e sulle potenzialità inespresse di questa finestra sul mare a due passi dalla città, Palazzo Carafa intende quindi fare il punto «sui piani di investimento fatti negli anni e su quelli in essere» - sarà proprio questo, precisa la nota del Comune, il tema di apertura del tavolo tecnico - e vuole poi valutare «nuove strategie di investimento privato con l’intento di accoglierle e diventare volano di realizzazione per gli stessi». Una chiamata alle armi, insomma, rivolta alle imprese, perché sostengano l’ente e disegnino, insieme al Comune, nuove tracce da seguire per lo sviluppo della marina dei leccesi.
In questo percorso si inserisce la nomina, decisa circa un mese fa, a “delegato per le marine”, del consigliere di “Lecce città del mondo”, Antonio Lamosa. «Ascolto e confronto - dice - sono stati avviati da qualche tempo. C’era l’esigenza di cominciare a pensare alle marine, non solo a San Cataldo, in una certa maniera. Ed è evidente che, per farlo, serva una sorta di cabina di regia, il contributo di tutti gli attori sul campo, dai consorzi di bonifica agli imprenditori, dalle associazioni alle istituzioni». Contributo che Lamosa aveva richiamato e sollecitato in un intervento in Consiglio comunale lo scorso dicembre, proponendo l’approvazione di un ordine del giorno ad hoc.
«Il nodo - continua Lamosa - sono i servizi che mancano, a partire dai parcheggi». E su questo fronte la novità è che a San Cataldo, presto, potrebbe arrivare un bancomat. L’amministrazione, infatti, avrebbe aperto un canale di dialogo con la Banca Popolare Pugliese, anche se l’esito del confronto è ancora tutto da definire. Una notizia, questa, che altrove verrebbe accolta con un’alzata di spalle, ma che qui nel Salento ha dell’eccezionale. Innanzitutto perché i negozi dotati di Pos sono ancora pochi, troppo pochi, e i bancomat lungo il litorale sono pochissimi, come gli uffici delle Poste. Da Torre Rinalda a San Cataldo non esiste uno sportello bancomat e non esiste, ça va sans dire, nemmeno un ufficio postale. Quello di Frigole è stato chiuso mesi fa proprio da Poste italiane e nonostante le proteste della popolazione e le sollecitazioni del Consiglio comunale, gli uffici di Palazzo Carafa non sono ancora intervenuti presso la società partecipata dal Tesoro per reclamare l’attenzione dovuta.
«Ci siamo attivati - conclude il consigliere Lamosa - e nei prossimi giorni avvieremo un monitoraggio per capire da dove iniziare gli interventi, ascoltando la Pro Loco e gli stabilimenti, fra gli altri. Inoltre, sono d’accordo con la presidente della commissione Annona, Giordana Guerrieri, che nei prossimi giorni sarà messa all’ordine del giorno l’organizzazione della festa dei Santi Patroni, Oronzo, Giusto e Fortunato. Ci muoviamo in anticipo proprio perché quest’anno i festeggiamenti dovranno riguardare anche San Cataldo, con eventi interessanti».
 

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