San Cataldo. Le segnalazioni dei lettori: «Investire su verde e piste ciclabili»

Lavori in corso a San Cataldo
Lavori in corso a San Cataldo
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Mercoledì 24 Febbraio 2016, 17:07 - Ultimo aggiornamento: 18:16

Ho acquistato da due anni una villettina a San Cataldo inconsapevole del fatto che, la marina dei leccesi, avesse fatto negli ultimi anni, come i gamberi: è andata sempre peggio, “ha camminato all’indietro”.
I problemi sono noti ed anche tanti; in particolare:
1. Verde pubblico e manutenzione dello stesso; 2. illuminazione; 3. linea bus, da e per Lecce. 4. segnaletica; 5. parcheggi; 6. imprenditoria stagionale; 7. darsena.
Nello specifico, le piazzette e le aiuole con verde sono lasciate in completo abbandono e pertanto “non godibili”; le piante crescono ai bordi dei marciapiedi determinando un serio pericolo per gli automobilisti e per i ciclisti (abitanti e turisti).
L’illuminazione è scarsa e forse, dove c’è, è anche mal distribuita.
Non esistono indicatori delle linee urbane e dei relativi orari (ho visto quest’estate dei turisti che “ridevano” in quanto non riuscivano a trovare informazioni in tal senso.
Lo stesso dicasi per la segnaletica stradale e dei lidi (molto scarsa).
I parcheggi sono insufficienti; la strada riservata ai pedoni doveva esser fatta “sul lato opposto”.
I negozi sono chiusi perché non vi sono agevolazioni comunali per le attività stagionali.
Ultimo, ma non ultimo, il grosso problema della darsena; il “raccogliersi” delle alghe non rimosse tempestivamente genera (a causa del vento che, seppur leggero, non manca mai) un odore “nauseabondo” che si estende per tutta la marina. Questa è una vergogna!
In conclusione, una bella marina a pochi passi da Lecce, che tutta Italia ci invidia, non può esser tenuta come lo è attualmente.
Il nuovo delegato alle marine, Antonio Lamosa, non pensi a quanto è successo in passato (che ormai è passato), ma sviluppi un piano globale, economico, turistico, commerciale, che dia slancio a una marina sino adesso sin troppo dimenticata dalla pubblica amministrazione, e non ripeti la solita litania della mancanza dei fondi, in quanto i proprietari degli immobili pagano regolarmente le imposte e le tasse, che lo Stato centrale e il Comune, regolarmente incassano.
Bruno Pisanelli


Vorrei segnalare la pista ciclabile abbandonata che c’è a San Cataldo, fatta più di dieci anni fa e da allora lasciata al suo destino.
C’era anche un’illuminazione a celle solari che è stata depredata nottetempo.
Fiab Cicloamici Lecce aveva anche organizzato una petizione on line per tentare di riqualificarla, ma non gli è stata data la giusta visibilità. Essa è visualizzabile a questo indirizzo http://www.activism.com/it_IT/petizione/riapriamo-la-pista-ciclabile-tra-lecce-e-san-cataldo/44410.
La mia proposta sarebbe di ricostruire la pista ciclabile con un progetto pubblico e partecipato, stavolta cercando di inserirla in un progetto più grande che comporti non solo la riqualificazione della nostra marina, ma anche un collegamento ciclabile diretto con la città, sfruttando come riferimento, per esempio, il vecchio percorso tranviario di inizio Novecento che portava dal centro storico direttamente a San Cataldo.
>Paolo Ferrante

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