Salento, in arrivo 10 milioni per borghi, antichi palazzi e aree mercatali

Il liceo Tito Schipa di Lecce
Il liceo Tito Schipa di Lecce
di Paola COLACI
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Sabato 16 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 10:21

Riqualificazione di palazzi ed edifici storici, progetti di recupero edilizio, hub turistici e velostazioni. E poi borghi da far rinascere e aree industriali da rimettere a nuovo. Un tesoretto da 10 milioni di euro per favorire la promozione e lo sviluppo del sistema produttivo del territorio, dal nord Salento al capo di Leuca. I progetti di 29 Comuni e di 8 privati - tra società agricole, consorzi e aziende di servizi a supporto delle imprese - erano già stati selezionati dalla Provincia di Lecce nei mesi scorsi. Ma ora arrivano i soldi per finanziare i Patti territoriali.

Fondi concepiti quasi vent'anni fa

Fondi concepiti quasi vent’anni fa come strumento funzionale allo sviluppo dell’imprenditoria e rimasti nel cassetto per altri dieci anni finché il ministero dello Sviluppo economico nel 2020 li aveva reintrodotti attraverso il Decreto Crescita, nell’ottica di rendere disponibili quante più risorse per agevolare la ripresa post-Covid. 
A ricevere e selezionare le idee progettuali delle amministrazioni e dei privati, nei mesi scorsi, l’ente di Palazzo dei Celestini.

E a seguito di un bando complessivamente sono state 30 quelle inserite nel progetto pilota candidato al Ministero: proposte pervenute dai Comuni e dalla stessa Provincia a cui si sommano otto domande presentate da parte delle piccole e medie imprese. Le direttrici della rivoluzione immaginata dagli enti pubblici e dalle aziende private per il territorio sono tracciate nel progetto “Salento D’Amare”. Una visione complessiva che punta allo sviluppo di un’economia basata sulla filiera breve di prodotti e servizi, centrata sulle vocazioni locali e sull’identità territoriale e legata a una peculiarità storico-rurale e geografica. Il progetto pilota di Palazzo dei Celestini intende favorire, infatti, la vitalità economica di attrattori naturali, culturali, turistici ed economici presenti sul territorio e nei singoli Comuni: torri costiere, parchi e aree protette, aree mercatali e fieristiche e poi zone artigianali e industriali comunali e siti di archeologia industriale. Ricchezze naturali, spazi cittadini e aree industriali che - dopo un’opportuna opera di restyling - faranno da contenitore di iniziative imprenditoriali mirate alle produzioni agroalimentari e ortofrutticole, alla promozione del turismo di qualità s e al rafforzamento della cooperazione tra le imprese. Nel dettaglio alle amministrazioni saranno destinati 300mila euro (aumentate a 400mila per le Unioni dei Comuni e 500mila per la Provincia) con copertura al 100 per cento per la cantierizzazione e realizzazione di ogni singolo progetto. Ai privati spettano risorse per i piani imprenditoriali, invece, per massimo 50mila euro (su un minimo di 100mila), con la compartecipazione alle spese. 

Minerva: «Un traguardo che inorgoglisce»

«Siamo di fronte a un traguardo che inorgoglisce, ma che non è una sorpresa casuale: piuttosto è il frutto maturo dell’impegno e dell’attività della Provincia di Lecce nel suo ruolo di ente di Area Vasta, che continua a funzionare e ad inanellare risultati di rilievo a vantaggio del Salento che vuole crescere» commenta il presidente, Stefano Minerva. Poi il numero uno di Palazzo dei Celestini ricorda i passaggi salentini del percorso a tappe di cui l’ente è stato protagonista. «In qualità di soggetto responsabile del Patto territoriale, la Provincia ha accompagnato 29 Comuni e 8 aziende in un percorso progettuale di qualità, ha svolto il suo ruolo di cabina di regia capace di fornire strumenti tecnici, esperienza, metodo e collante - dettaglia il presidente - Perché la parola d’ordine è un partenariato locale solido, che ha sposato la nostra idea di un progetto per il territorio capace di coniugare la parte infrastrutturale degli interventi con la mission di sviluppo complessivo delle comunità. Fondamentale il tavolo con l’Unità Operativa dello Sviluppo».
Dunque uno sguardo al futuro e alla cantierizzazione delle opere: «Non realizzeremo 30 progetti indipendenti e scollegati, ma un’unica idea di sviluppo complessivo del Salento, grazie a un unico motore progettuale, a una regia che li lega tutti. E questo filo comune sarà implementato anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie, per fare sempre più rete. Grande la nostra soddisfazione per questa riuscita, ma grande soprattutto la voglia di accendere i motori. Il Patto territoriale per il Salento non è solo occasione di crescita, ma certezza di nuovo sviluppo a beneficio di cittadini e turisti». I sindaci dei Comuni beneficiari delle risorse saranno convocati a Palazzo dei Celestini il 21 marzo per la firma dei Patti.

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