Salento, rischio crolli: a Otranto chiusi 20 km di costa

Dopo Melendugno, arriva l'ordinanza anche per la Città dei Martiri

I divieti a Porto Badisco
I divieti a Porto Badisco
di Elio PAIANO
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Giovedì 21 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre, 14:36

Rischio geomorfologico per un gran tratto della costa di Otranto e - dopo Melendugno - scattano i divieti di balneazione, pesca, navigazione e sosta. In molte aree del litorale si sono susseguiti crolli e sussistono situazioni di grave pericolosità idrogeologica a causa dell'erosione costiera. La classificazione dell’Autorità di Bacino ha reso necessario l’intervento della Capitaneria di Porto di Otranto.

Interdette 13 zone per 20 km

 

Con l’ordinanza numero 69 del 14 dicembre scorso il comandante Walter Di Marco ha così delineato le aree vietate, seguendo i vari gradi di pericolosità indicati dall’Autorità di Bacino degli Appennini Meridionali ed in seguito ai sopralluoghi effettuati dai militari.

In tutto sono 13 le zone colpite dai divieti: 20 chilometri sui 25 complessivi di costa.

Da Sant'Andrea alla Specchiulla

Partendo dall’area nord, niente bagni nella zona “A, fino a una distanza di 50 metri nell’area compresa tra il limite territoriale del Comune lato nord (immediatamente a sud del porticciolo di Sant’Andrea) per tre km in direzione sud”. In pratica da Sant’Andrea alla Specchiulla. Seguono le zone B e la C dove la balneazione è vietata fino a 30 metri. Questo tratto è quello della Baia dei Turchi con le sue bellissime calette. In pratica è interdetta l’intera area. 

Torre Santo Stefano e Grotta Monaca

Segue “la zona D fino a cinquanta metri dal costone prospiciente l’area tra il punto foraneo dell’insenatura a sud di Torre Santo Stefano (lato nord) e Grotta Monaca lato sud”: in pratica tutte le calette dall’ex Club Mediterranèe in poi. A questi vanno aggiunti i tratti successivi della “zona E, fino a una distanza di 50 metri dal tratto prospiciente l’area demaniale marittima compresa tra “Masseria Cerra – lato nord e La Castellana”: sono le aree della Staffa e Castellana che ora hanno un divieto di balneazione fino a 50 metri dalla costa.

Niente bagni neanche sulla spiaggia della Madonna dell'Altomare

 

Per quanto riguarda la zona F i divieti sono fino a una distanza di 50 metri tra lo sperone della Madonna dell’Altomare e Punta Craulo” a cui si aggiunge la “zona G, a distanza di 30 metri dal tratto prospiciente “Spiaggia punta San Nicola”. In pratica sono vietate le spiagge della Madonna dell’Altomare e dei Gradoni che sono interne alla città di Otranto. Si tratta delle spiagge libere più frequentate dell’intero litorale adriatico del Salento. 

Torre del serpe e Baia dell'Orte

Ad esse segue la “zona H, a distanza di 50 metri dal costone in località “Torre del Serpe – Punta Faci”, poi la “zona I, a distanza di 50 metri dal costone in località “Grotta Palombara – Grotta delle Orte”. In particolare la Baia dell’Orte è anche soggetta al divieto riguardante la “zona J, fino a trenta metri dal costone a picco sul mare in località “Baia delle Orte”.

Palascia

E ancora zona K, fino a 50 metri in località “Grotta del vento”. A questo si aggiunge la “zona L, a distanza di 50 metri dal tratto del costone “Palascia – Capo d’Otranto”: area poco frequentata se non dagli amanti dello snorkeling e del diving.

Porto Badisco

Ad essa di deve aggiungere la “zona M, a distanza di 30 metri dal tratto sul mare in località “Porto Badisco”. In questo caso, il divieto rende impossibile fare il bagno a Badisco perché i 30 metri prendono tutta la baia ed il tratto del fiume Silur è impraticabile. 
Su tali disposizioni, che sono chiaramente un atto dovuto viste le classificazioni dell’Autorita di Bacino, il Comune di Otranto intende porre alcuni correttivi da proporre alla stessa autorità competente. L’amministrazione ha già provveduto a far redigere una relazione geologica a Salvatore Valletta, presidente dell'Ordine dei geologi della Puglia.

Il sindaco: «Al lavoro per ottenere una mitigazione del rischio»

 

«Pensiamo di riuscire ad ottenere una mitigazione del rischio in diverse zone - spiega il sindaco di Otranto Francesco Bruni - ovviamente dopo una serie di sopralluoghi che stiamo concordando con l’Autorità di Bacino. Per fare un esempio, la costa rocciosa della baia di Badisco, con l’attuale divieto non permetterebbe di fare proprio il bagno, a fronte di un rischio che è oggettivamente minore rispetto a quello del lato nord, riscontrabile nella zona del Mulino d’Acqua». 
Senza la mitigazione dei divieti si potrebbe configurare un danno enorme per il turismo: sarebbe, ad esempio, davvero un brutto colpo l’interdizione della spiaggia della Madonna dell’Altomare dopo aver speso oltre 10 milioni per eliminare il rischio crollo. Bisognerà dunque attendere i sopralluoghi per vedere se tutti i vincoli saranno rivisti, almeno in parte. Diversamente il Comune, oltre alla cartellonistica, dovrà installare degli impedimenti fisici per vietare l’accesso visto che sinora nessuna delle ordinanze di divieto è stata rispettata dai bagnanti, nonostante i ripetuti interventi da parte della Polizia Municipale e della Capitaneria.

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