Salento, pericolo di crolli: vietati bagno e navigazione su 15 km di costa

Uno dei tratti interdetti
Uno dei tratti interdetti
di Maurizio TARANTINO
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 07:20

Dallo scoglio de lu Tafaluru di Sant’Andrea fino a Torre Specchia Ruggeri. Tutta la costa di Melendugno, da giovedì scorso, risulta vietata alla balneazione e alla navigazione, in base ad un’ordinanza firmata dal tenente di vascello Walter de Marco della Capitaneria di Porto di Otranto. Alla base della decisione, i frequenti crolli verificatisi nel tempo lungo tutto il litorale: uno scenario compromesso, quello delle aree demaniali marittime costiere della marina salentina, confermato dai sopralluoghi effettuati nelle scorse settimane dai militari, sia dal mare che sulla terraferma. 

Per la Capitaneria ci sono pericoli 

Per la Capitaneria, quindi, c’è un effettivo pericolo per chi frequenta il litorale tanto da limitare l’accesso praticamente a tutta la linea di costa melendugnese, in cui si trovano alcune delle più belle località del Salento, da Sant’Andrea a Torre dell’Orso, fino a San Foca. Più di 15 chilometri di costa, con tante calette suggestive, che saranno inaccessibili all’uomo: resterà libera solo qualche baia sabbiosa.
L’ultimo caso, quello del crollo dell’Arco Magno proprio a San Foca qualche settimana fa, aveva rilanciato l’allarme sul continuo sfaldamento del terreno costiero, ultimo di una serie di eventi che avevano persino portato a delimitare l’accesso alla famosa costruzione sul belvedere che dà il nome a Torre dell’Orso. Un colpo durissimo per alcune delle marine che nel corso degli anni sono riuscite a diventare forte richiamo per il turismo di livello nazionale e internazionale. 
La Capitaneria, con un preciso report, ha individuato gli specchi acquei che potrebbero essere interessati da fenomeni di movimenti franosi escludendo dalla lista solo eventuali insenature sabbiose e spiagge senza la falesia retrostante. 

L'elenco di 11 zone

Emerge così un elenco con 11 zone a rischio in cui è vietata la navigazione, la sosta e l’ancoraggio di tutte le unità navali in genere; la balneazione, la pesca professionale o sportiva con qualunque tecnica e qualsiasi attività subacquea e di superficie in mare. 
Si parte dalla zona A, cioè dalla scogliera presente all’interno della baia della marina di “Torre S. Andrea” del comune di Melendugno: i divieti fino ad una distanza di 7 metri dalla costa (comprese le località baia di S. Andrea, le grotte scoglio lu Tafaluru, la Punta, il Faro); zona B, distanza di 50 metri dal tratto di costone roccioso a picco sul mare e da tutti gli scogli isolati, nella marina di Sant’Andrea, (Canalone, Bastimento, Scoglio te lu pepe, zona Lapide, la Colonnina); zona C, distanza di 5 metri dalla zona Canniceddhre; zona D, distanza di 50 metri dalle Due Sorelle (Scoglio dell’Orso, pineta Torre dell’Orso, scogli le due Sorelle, grotta S. Cristoforo); zona E, distanza di 50 metri dal Lungomare di Torre dell’Orso; zona F, distanza di 50 metri dalla zona marina di Roca li posti (insenatura Nfoca Ciucci); zona G, distanza di 5 metri dalla costa di Roca in località Portuligno (lungomare marina di Roca, piazza di Roca); zona H, distanza di 10 metri fino al lido Rokamel; zona I, distanza pari all’altezza dei costoni e comunque mai inferiori a 1,5 metri, in località Roca li Posti (fino alla spiaggia dei Marangi, parte dell’insenatura della Zolfatara, le Piscinette naturali); zona L, distanza di 5 metri a San Foca (Spiaggia della Tara e le adiacenze del Porto di San Foca), zona M, distanza 5 metri della marina di San Foca (località Fontanelle, le Isole Asce, Scoglio grosso, La Caciulara, Bunker, Punta Cassano e la Ajannara, Fincari fino all’omonima torre della marina di Torre Specchia). 
Adesso toccherà al Comune di Melendugno provvedere a «installare e manutenere idonea cartellonistica indicante i divieti, apponendo altresì gavitelli a mare di colore ben visibili, perimetranti le aree pericolose. Il Comune stesso - continua l’ordinanza - vigili sulla continua persistenza della segnaletica come sopra indicata, predisponendo immediata sostituzione quando necessario. Parimenti, sarà compito del Comune tenere costantemente monitorata la situazione delle coste di competenza, valutando l’eventuale emanazione di atti amministrativi interdittivi ulteriori a quelli esistenti, dandone immediata e formale comunicazione all’Autorità Marittima».
Preoccupato il sindaco Maurizio Cisternino che nelle prossime ore si attiverà con la Capitaneria. «Si tratta di un provvedimento necessario - spiega - ma che cercheremo di limitare con cartelli e segnalazioni come prevede la normativa. Faremo di tutto per evitare disagi e impedimenti in vista della prossima stagione. Vedremo se le restrizioni saranno ridotte mantenendo comunque la sicurezza dei luoghi». 
Intanto su proposta del consigliere Paride Mazzotta (capogruppo regionale di Forza Italia) è stata assegnata una dotazione finanziaria di 150 mila euro in Commissione Bilancio, per la messa in sicurezza e ripristino dei luoghi della costa salentina nel territorio di Melendugno. «Dopo l’ennesimo crollo sul territorio - sottolinea -, ho ritenuto opportuno, come fatto in passato, presentare questo emendamento per agevolare la messa in sicurezza della costa.

Dobbiamo cercare di attivarci immediatamente, per salvaguardare questo territorio. È importante che si arrivi all’approvazione finale del testo, per dare un po’ di fiato al Comune che si trova ad affrontare questa emergenza e non può essere lasciato da solo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA