In bicicletta da Cannole fino a Capo Nord: l’impresa del consigliere comunale Stomaci

In bicicletta da Cannole fino a Capo Nord: l’impresa del consigliere comunale Stomaci
di Anna Manuela VINCENTI
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Lunedì 17 Luglio 2023, 11:14

"Chi vive vede, ma chi viaggia vede oltre" una massima che Fabio Stomaci di Cannole ha fatto sua e che l'ha spinto a pedalare sino a Capo Nord. Un'esperienza unica ed indimenticabile che l'ha portato ad attraversare, dal 29 maggio al 18 giugno, sette stati percorrendo 3800 chilometri in 20 giorni (19 di pedalata e uno di navigazione) è stato 185 ore in sella alla sua bici Lucy (si chiama come la moglie) 23646 metri di dislivello scalati.

Il viaggio

È partito da Bolzano e seguendo il tracciato della Northcape 4000 del 2022 è arrivato sino a Capo Nord attraversando l'Austria, la Germania, la Repubblica Ceca, la Svezia la Finlandia e la Norvegia. Un percorso che ha condiviso sui social dove tutti lo incoraggiavano e lo sostenevano da lontano.
Questa però non è la sua prima impresa nel 2018 ha scalato il Kilimangiaro e nel 2019 ha percorso la Francigena del Sud da Roma sino a Santa Maria di Leuca e prima ancora il Cammino di Santiago. È stata però la sua prima traversata in bici da "ciclista della domenica", come lui stesso si è più volte definito.
Mente e cuore, una fibra d'acciaio e un grandissimo spirito d'adattamento fuori dalla zona di confort.

Questi i suoi punti di forza. La sorpresa è arrivata dal suo "punto debole", perché quando è partito non ci credeva nemmeno lui che le gambe avrebbero retto e portato sin lassù» come hanno raccontato in un post i suoi amici ciclisti "Urpi te Macchia".

Il racconto


«Bisogna sempre rigenerarsi, gli anni passano ed è bello scoprire il mondo - racconta Fabio, spiegando la genesi dell'avventura -. Questa sfida è nata chiacchierando con il mio gruppo di ciclo bike "Urpi de Macchia", una sfida con me stesso e non verso gli altri. Io odio e soffro la vita piatta. Nonostante io ami il Salento e la mia Cannole (è consigliere comunale e prima ancora assessore, ndr), c'è sempre qualcosa che mi spinge a viaggiare e a vedere oltre. Sono molto affascinato dai documentari che mi piace guardare in tv ed è proprio lì che è cominciato il viaggio, nella mente. Poi la competizione con me stesso, prima che con gli amici. Mi sono detto "ci voglio provare». Un'esperienza pazzesca in tutti i sensi. Piena di limiti, soprattutto economici, poi mentali. La fatica. Non ero proprio allenato e preparato. La paura che potesse succedermi qualcosa lungo il percorso. Ho trovato la forza in tutti quelli che mi sostenevano virtualmente e aspettavano il mio racconto a fine giornata. Molti di loro viaggiavano con me, hanno vissuto con me quei momenti con il mio racconto e aspettavano il mio diario di bordo. Traevo in loro la forza nei momenti di maggiore sconforto».


Ripercorre quei momenti: «Non è stata solo una prova fisica, ma soprattutto mentale, per lo sforzo di stare concentrato sul percorso, in solitudine affrontando tutti gli imprevisti. Cercando poi di rispondere a tutti i "perché", che pedalata dopo pedalata ti assalivano, è stato davvero molto forte. Nell'ultimo giorno ho capito quanto serve la concentrazione per raggiungere il traguardo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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