Primo assalto dell'estate. «Prezzi equi, qui più servizi»

Primo assalto dell'estate. «Prezzi equi, qui più servizi»
di Francesco DE PASCALIS
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Lunedì 10 Giugno 2019, 19:33
Punto primo: «Non sparate sui prezzi delle spiagge salentine, sono equi e consoni ai servizi offerti rispetto a quelli di Albania e Grecia». Punto secondo: «I turisti verranno, siamo ottimisti perché lo dicono le prenotazioni per l'estate». Il viaggio a Porto Cesareo s'incrocia con questa prima domenica d'estate, climaticamente parlando: temperature in rialzo e spiagge prese d'assalto. Per ora soprattutto da salentini e pugliesi, ma - assicurano in coro i titolari dei lidi - anche da turisti del nord e dal resto d'Europa. Come negli anni precedenti.
Certo, è ancora presto per tirare le somme. Per ora bisogna fare i conti con le previsioni. Nefaste quelle degli esperti che hanno condotto il reporto per il Sole 24 Ore, ottimistiche quelle degli operatori di Porto Cesareo. «Cominciamo con il dire che il calo di maggio è principalmente imputabile alle avverse condizioni climatiche - spiega Alessandro Grandioso, gestore insieme a Gigi Tramacere degli stabilimenti Dune e Tabù di Porto Porto Cesareo - e anche le nostre strutture ricettive annesse registrano il tutto esaurito a partire dalla metà di giugno e fino a settembre e ottobre inoltrato. Crescono infatti le presenze straniere, stabili invece quelle Italiane. E, dunque, il calo registrato tra maggio e inizio giugno è riferibile solo a presenze di pendolari scoraggiati dal tempo non bello».
Ma il capitolo più spinoso resta quello dei prezzi. «Noi e le spiagge albanesi? È come paragonare l'Italia alla Germania da un punto di vista della produzione indisutriale - sottolinea Grandioso - e servizi offerti, controlli delle autorità competenti, imposizione fiscale e legislazione lavorativa non sono assolutamente paragonabili con questi Paesi. Per non dire dei servizi offerti. Con 15-20 euro, in bassa stagione a Porto Cesareo offriamo parcheggio, ombrellone e due lettini, wi-fi libero, musica, animazione e divertimento, e poi ancora servizio spiaggia, bagnini e servizio bar e ristorante in riva al mare. Certo, bisogna efficientare i servizi altrimenti la battaglia per il futuro è persa».
Tutti sintonizzati sulla stessa lunghezza d'onda. «In tutta onestà non abbiamo subito cali nell'ordine delle percentuali lette in questi giorni - afferma Stefano Politi, direttore della Conchiglia Azzurra - ed è bastato un weekend di sole per dimostrare che il turismo salentino non è in crisi. La stagione 2019, per i dati in nostro possesso, rispecchia quella degli anni precedenti. E, anzi, sono in leggero aumento le presenze dei turisti stranieri che scelgono i periodi di bassa stagione per trascorrere le vacanze. I prezzi? Un paragone con quelli applicati in altre zone costiere del Mediterraneo quali Albania e Grecia è impraticabile. Per il rispetto delle leggi e i costi che le aziende turistiche sostengono per mantenere le condizioni standard ambientali e gestioali riteniamo che non siamo paragonabili a quelli dei Paesi in questione. Per non dire dell'imposizione fiscale. Le moderne politiche di accoglienza turistica dimostrano che il Salento - conclude Politi - è in linea con quelle che sono le principali richieste e tendenze dei flussi turistici nazionali ed internazionali».
Da un lido all'altro, Gigi Marzano, amministratore gestore con la sua famiglia del lido Bacino Grande, è netto. «Ritengo che i dati di calo circolati in questi giorni siano eccessivi rispetto alle reali scelte dei trend turistici per il 2019 - afferma Marzano - e per quanto ci riguarda non registriamo cali di presenze nell'ordine delle cifre lette, né tantomeno riteniamo imputabile un eventuale calo ai prezzi più alti rispetto a quelli attuati dai concorrenti del Mediterraneo. Le differenze di prezzo esistono già all'interno di un territorio nazionale, tra Romagna e Salento, tra Sardegna e Salento, e comunque il dato va parametrato sempre sui servizi offerti. Ad esempio, con l'Albania, Paese con imposizioni, registrazioni e rispetti di vincoli e controlli completamente diversi, il paragone è fuorviante. Per non dire che In molti casi, le strutture turistico-ricettive anche di questi ultimi paesi, sono spesso gestite da italiani».
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