Lo sport come catalizzatore del consenso: è questa, per gli addetti ai lavori, una delle frontiere lungo le quali si muove la nuova criminalità organizzata. Il caso dello Sporting Locri - lo ricorda anche Palomba - è esemplare, con la dirigenza costretta a dimettersi in blocco dopo le intimidazioni subite dalle ’ndrine calabresi. E per quanto diversi siano i fatti avvenuti a Parabita, sui quali ancora indagano i magistrati, e la cornice all’interno della quale si sono sviluppati - il Salento, infatti, non è la Locride - il segnale, insiste Palomba, «deve essere chiaro».
Parabita attenzionata speciale. Su presunte connivenze e infiltrazioni mafiose nei gangli della macchina amministrativa del Comune, come sul fronte, più ampio, della gestione del ciclo dei rifiuti: «Da tempo - dice il prefetto - stiamo seguendo con attenzione alcune forme associative di gestione dei servizi, come l’Ambito di raccolta ottimale 9», del quale proprio Parabita è stato Comune capofila. E, ancora, sulle società sportive. «Alcuni campanelli si sono accesi, a partire dall’ipotesi Squinzano, e continueremo a seguire la situazione. Le zone “grigie” emerse in questi mesi sono più numerose rispetto a quanto pensassi al momento del mio arrivo qui in Salento e prenderemo le misure necessarie». Fra queste, anche il protocollo con Figc e Coni.
La Procura ha già acquisito il video degli Ultras Parabita che gridano “Provenzano sempre presente” durante la partita di due giorni fa contro il Castrignano de’ Greci. Un coro a difesa dell’ex vicesindaco e preparatore atletico dei portieri della squadra, presenza fissa sugli spalti (fino al 16 dicembre, giorno dell’arresto) e da sempre grande tifoso dei gialloverdi, dei quali vent’anni fa ha difeso la porta. «La magistratura sta già seguendo da vicino quanto avvenuto allo stadio e i Daspo, in casi simili, non sono lo strumento più efficace per intervenire perché ci troveremmo - spiega Palomba - a doverlo disporre per le tifoserie di mezza Italia. Certo, esiste anche una giustizia sportiva e certo, ancora, la prefettura segnalerà questi fatti al Viminale» dove esiste un Osservatorio specifico sulle manifestazioni sportive.
«Dovremo mettere un occhio anche sulle società sportive - continua Palomba - e su chi le gestisce. Mi sto attivando per riprendere e portare avanti il protocollo di legalità con Figc e Coni, che prevede una stretta collaborazione con le forze dell’ordine. Purtroppo si dà troppo per scontato che l’ambiente sportivo sia “pulito” e che lo siano anche le gestioni. Se ci sono stati o ci saranno in futuro tentativi di infiltrazione, dovranno essere immediatamente denunciati alle autorità preposte».