Lido Salapia abbandonato, in fumo 300mila euro. Rotundo: "Atti alla Corte dei Conti"

Il Lido Salapia a San Cataldo
Il Lido Salapia a San Cataldo
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Mercoledì 9 Marzo 2016, 12:00
Trecentomila euro di denaro pubblico in fumo. Sulle condizioni in cui versa il Lido Salapia di San Cataldo interviene il consigliere del Pd Antonio Rotundo. "La vicenda relativa al lido Salapia rappresenta una delle pagine peggiori - dice - nella storia della marina. Una struttura  balneare realizzata dal Comune diventata nel giro di pochi anni  un rudere, una vera e propria discarica a cielo aperto, il simbolo del degrado e dell'incuria oltre che un colossale monumento allo spreco di denaro pubblico".
Il lido, costruito per ospitare i disabili e le loro famiglie e gestito dalla cooperativa dei dipendenti comunali, è finito infatti al centro di un'inchiesta della magistratura per presunti abusi edilizi. Nel registro degli indagati due dirigenti comunali e un funzionario. A quell'inchiesta seguì il ritiro della concessione demaniale da parte della Regione Puglia e il lido, anche dopo il dissequestro, è rimasto in stato di abbandono.
"Oltre 300mila euro sono andati letteralmente in fumo - attacca Rotundo - e lo spettacolo  che si presenta agli occhi dei cittadini  è  la peggiore cartolina di San Cataldo, quella che non avremmo mai voluto vedere. Questa operazione fallimentare ha prodotto un danno erariale certo ed evidente ed è inammissibile che il conto debba essere pagato dai contribuenti leccesi, già  sottoposti a una pressione fiscale tra le più alte d'Italia e che non hanno alcuna responsabilità". Gli atti passino alla Corte dei Conti, è la richiesta di Rotundo. "Perché accerti eventuali responsabilità in merito e richieda di rifondere i danni a chi, con la propria condotta, li ha determinati".
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