Patto con il governo per "salvare" i Comuni a rischio dissesto. Fra questi, c'è anche Lecce: la misura per Napoli e Torino è stata inserita nel decreto Aiuti (approvato lunedì in Consiglio dei ministri), ma ora sarà allargata anche agli altri capoluoghi di provincia. Il testo del decreto è ancora in fase di studio, ma il meccanismo è lo stesso dei Patti della manovra: maggiori possibilità di puntellare i conti in cambio di un'assunzione di responsabilità crescente da parte delle città interessate. Non dovrebbero essere previsti, però, fondi statali per ripianare le difficoltà economiche, come invece è accaduto a Napoli e Torino.
Il decreto aiuti per il risanamento
Come? I sindaci avranno la possibilità di lavorare sul risanamento: dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare alla riorganizzazione delle partecipazioni, con la possibilità di far superare all'addizionale Irpef il tetto nazionale fissato all'otto per mille. Il provvedimento interesserà i dieci Comuni capoluogo di provincia in difficoltà: Lecce, Salerno, Potenza, Chieti, Rieti, Vibo Valentia, Catanzaro, Andria, Avellino e Alessandria.
Le conseguenze
Se il quadro venisse confermato così, significherebbe per Lecce e i leccesi un aumento delle tasse. Si vedrà. Certamente la situazione è monitorata con grande attenzione dall'amministrazione comunale e dagli uffici.
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