Lega e Pd salvano Palazzo Carafa: passa l'emendamento. «Il Comune potrà rimodulare il Piano di equilibrio»

Lega e Pd salvano Palazzo Carafa: passa l'emendamento. «Il Comune potrà rimodulare il Piano di equilibrio»
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Martedì 21 Dicembre 2021, 17:49 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 13:00

La discussione in commissione Bilancio era stata annunciata. E così i due emendamenti, il cosiddetto emendamento Marti e una norma transitoria promossa da una parte della maggioranza (Pd in primis) si sono fusi in un unico emendamento approvato commissione al Senato in attesa della discussione in Aula. Questo significa che Palazzo Carafa potrà rimodulare il Piano di equilibrio.

Le dichiarazioni del senatore Marti della Lega


«In commissione Bilancio al Senato sono stati approvati i due emendamenti (uno a mia firma e uno del Pd-Boccia) alla manovra di bilancio che consentiranno al Comune di Lecce di poter rimodulare il piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Si tratta di un “salvagente” importantissimo per Lecce e per circa 400 enti locali italiani in difficoltà finanziarie. La manovra andrà in discussione in aula nella giornata di domani (22 dicembre, ndr)». 


«La deroga - spiega il senatore Roberto Marti, Commissario Regionale Lega Puglia -  è necessaria per attualizzare i piani adottati dagli enti locali anche qualche anno fa (quello di Lecce risale a tre anni fa) e tutti quelli che non hanno concluso l’iter.

Questa necessità evidentemente è diventata stringente a seguito della pandemia e quindi dei suoi effetti disastrosi sulla gestione e sui bilanci degli enti. D’altronde, così come gli Stati nazionali per il Covid19 hanno beneficiato della sospensione del patto di stabilità, così gli enti locali avevano bisogno di una “moratoria” di questo tipo.  In questo modo, quindi, migliora la normativa sui pieno di riequilibrio - prosegue il senatore -, dando certezza sui tempi a disposizione degli attori coinvolti nell’iter dei piani stessi (quindi Ministero dell’Interno, Comuni, Corte dei Conti)».

 
«Un risultato politico enorme di questo governo e della Lega e, da senatore leccese, una grande soddisfazione per aver lavorato per salvaguardare gli interessi di Lecce e della comunità leccese. Un bel regalo di Natale che rende il futuro di Palazzo Carafa meno fosco. Ora la palla torna nelle mani dell’amministrazione comunale che dovrà procedere alla rimodulazione». 

I conti di Palazzo Carafa

Il capoluogo è alle prese con un debito di 20 milioni l’anno fino al 2033 per un totale di circa 200 milioni di euro. l Comune, fresco della bocciatura da parte della Corte dei Conti di Puglia, sta preparando le carte necessarie per impugnare la delibera davanti alle Sezioni riunite della Corte dei Conti di Roma. Proprio qualche giorno fa il senatore leccese della Lega, Roberto Marti, aveva depositato, come primo firmatario, un emendamento alla Legge di Bilancio con la possibilità di una rimodulazione del piano di riequilibrio entro giugno 2022 per tutti quegli enti che abbiano un piano fermo alla fase istruttoria in Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali o alla Corte dei Conti; per quegli enti che si siano visti bocciare il piano dai giudici contabili regionali e siano in attesa di presentare ricorso; per i Comuni che hanno depositato il ricorso, senza che si siano espresse le Sezioni riunite.

Il sindaco Carlo Salvemini

«L’emendamento approvato in commissione Bilancio al Senato è una notizia positiva. Si tratta di un provvedimento di sistema, e non di un "salva - Lecce", pensato per tutti i Comuni in riequilibrio pluriennale con manovra ancora sottoposta al giudizio della Corte dei Conti. È una mano tesa agli enti chiamati a gestire la più grave crisi economica e sociale dal Dopoguerra, ai quali non sono state riconosciute deroghe alle proprie politiche di bilancio analogamente a quelle ottenute dal governo con la Ue, che ha accordato al nostro Paese di aumentare il debito pubblico e il disavanzo di bilancio per garantire sostegno a imprese e lavoratori - ha dichiarato il sindaco di Lecce Carlo Salvemini - . Resa possibile grazie al lavoro congiunto di forze politiche diverse, come Pd e Lega, e dall’impegno dei parlamentari del nostro territorio, su tutti Francesco Boccia, Dario Stefano e Roberto Marti, e della Presidenza della Regione, che si è fatta interprete anch'essa delle difficoltà. Un lavoro di squadra per un provvedimento di sistema».

«Con l’emendamento, che dovrebbe essere approvato in aula nella notte, non disporremo di aiuti finanziari come garantito alle città metropolitane, ma ci verrà consentito di presentare istanza per una nuova manovra di riequilibrio - anch'essa sottoposta all'approvazione della Corte dei Conti - che tenga conto degli effetti pandemici, delle conseguenza della sentenza della Corte Costituzionale sull’anticipazione di liquidità, dei 36 mesi trascorsi dalla presentazione del piano originario. Da parte nostra, in ogni caso, nelle prossime ore depositeremo alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti il ricorso avverso alla delibera della Sezione regionale della Puglia - prosegue il primo cittadino - . Il mio auspicio è che questo emendamento possa aprire una stagione di riforma del 243-bis del TUEL, l’articolo che disciplina il riequilibrio dei conti degli enti strutturalmente deficitari. Una esigenza che è avvertita dalle forze politiche, dai parlamentari e dai Comuni, a maggior ragione in un momento nel quale alle difficoltà economico-finanziarie si sono aggiunte le ripercussioni della pandemia».

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