Blitz a Gallipoli, il cambio di casacca della candidata: «Me lo disse Emanuele»

Blitz a Gallipoli, il cambio di casacca della candidata: «Me lo disse Emanuele»
di Roberta GRASSI
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Venerdì 15 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 09:23

Dopo la bufera giudiziaria, in cui si ipotizza che l’imprenditoria facesse pressioni sulla politica attraverso una rete di rapporti, giunge l’indiscrezione: il sindaco di Gallipoli e presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, è intenzionato a rimuovere o sospendere dalla carica di presidente dell’Ente Parco, Cosimo Giungato, ex presidente del consiglio comunale della città coinvolto nella maxi inchiesta della procura di Lecce e della guardia di finanza su una associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, accesso abusivo a sistema informatico e di reati edilizi ed ambientali.

L'osmosi "perversa"

Nell’ordinanza si parla di una «osmosi perversa tra pubblici amministratori e imprenditoria, nel territorio di Gallipoli». E ancora di contatti pericolosi tra l’imprenditoria e la politica e di pressioni fatte al sindaco Minerva (e mai andate a buon fine) da parte di Emanuele Piccinno, ex assessore al Turismo dimessosi nel 2019, finito ai domiciliari insieme all’imprenditore Cesario Faiulo che avrebbe ricevuto i vantaggi nel proprio business nel settore ricettivo, e all’ex funzionario della Regione, Antonio Fasiello, ritenuto il “faccendiere” del gruppo. Anche Cosimo Giungato è stato raggiunto da una misura cautelare: il divieto di esercitare la professione di architetto e divieto di dimora per un anno. 
Nell’inchiesta del pm Alessandro Prontera, sfociata nei provvedimenti restrittivi del gip Marcello Rizzo, il “nodo” politico viene affrontato per argomentare la capacità di penetrazione che secondo l’accusa vi sarebbe stata anche nella pubblica amministrazione.

E per definire la qualità dei rapporti intrattenuti, un asse in grado di passare per Lecce e giungere fino a Bari. 

Le elezioni e il cambio di casacca

«Sotto altro ma convergente profilo - scrive il pm nella richiesta di misura - l’entourage di Piccinno, come Caterina Fiore (ex consigliere comunale, ndr), nel corso di una conversazione telefonica chiariva i contrasti con l’avversario candidato sindaco Flavio Fasano, a rivelare che “questo qui che è stato quello che non ce l’ha fatta ad andare come sindaco, che la tiene a morte proprio con me perché comunque io prima di chiudere le liste, dieci giorni prima ero nella lista con lui, poi Emanuele mi disse, no Caterina, dobbiamo appoggiare Stefano e io me ne andai da lui, praticamente perde la postazione di sindaco per 140 voti. Io ne prendo 260 e fanno la differenza. Lui avrebbe fatto il sindaco con me, capito?». Tutto ciò delineerebbe a parere dell’accusa l’importanza di Piccinno, la sua «insostituibilità nell’intrecciare rapporti tra politica, amministrazione e imprenditoria». 
Intanto oggi, nell’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola, gli interrogatori di garanzia dei dieci (sono in tutto 51) indagati sottoposti a misura cautelare. 
Ai domiciliari con braccialetto elettronico) gli imprenditori Cesario Faiulo ed Emanuele Piccinno, quest’ultimo già assessore comunale. E Antonio Vincenzo Salvatore Fasiello, in qualità di funzionario regionale. Disposta la sospensione dall’esercizio dell’ufficio di pubblico ufficiale - luogotenente dei carabinieri per Salvatore Corrado, a cui è stato applicato anche il divieto di dimora nel Comune di Gallipoli. Analoga misura per l’appuntato in servizio a Gallipoli, Vincenzo Zuccheroso. Sospeso dal pubblico ufficio Franco De Matteis, funzionario in servizio all’Agenzia delle Entrate, poi passato al Catasto. Divieto di esercitare la professione di architetto e divieto di dimora per un anno per Cosimo Giungato, ex consigliere comunale; divieto di esercitare attività imprenditoriale per un anno per Ivan Giaccari, Giovanni Bianco e Vito Antonio Greco (difesi tra gli altri dagli avvocati Ladislao Massari, Slvio Verri, Luca Laterza, Biagio Palamà e Fabrizio Ferilli ).

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