Salento, coltellate all'amante della moglie: 46enne condannato a 7 anni

Salento, coltellate all'amante della moglie: 46enne condannato a 7 anni
di Roberta GRASSI
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 5 Luglio 2023, 16:45 - Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 14:25

Sette anni di reclusione e 20mila euro di provvisionale sul risarcimento del danno. È la pena decisa per il 46enne di Galatina accusato di aver accoltellato il rivale in amore dopo aver letto un messaggio sul telefonino della compagna. La vicenda risale allo scorso 9 febbraio e avvenne in pubblica piazza. A quanto fu ricostruito l’amante fu “convocato” con un sms: «Vieni che ti scanno». I carabinieri ricostruirono la vicenda anche grazie all’ascolto della vittima e della donna. Due uomini litigarono per strada, in pieno centro, e subito si comprese che si trattava di dissidi per motivi privati. Due i fendenti, secondo l’accusa. Uno intenzionale e l’altro accidentale, inferto durante la colluttazione: all’addome e al fianco, lesioni giudicate guaribili in 40 giorni. I carabinieri hanno poi eseguito, nel marzo successivo, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 46enne con l’accusa di tentato omicidio aggravato e porto abusivo di armi. 

Le indagini

Secondo quanto appurato dai militari dell’Arma, tra la convivente dell’arrestato e la vittima del ferimento era nata una relazione sentimentale da un paio di settimane. A rivelarne l’esistenza un messaggino giunto sul telefonino della donna e letto dal compagno che a quel punto avrebbe perso la testa. Dallo stesso cellulare avrebbe telefonato all’altro, attorno alle 19, chiedendogli un incontro al quale l’uomo non si sarebbe sottratto. Una volta a casa, i due - ha riferito la donna - si sarebbero afferrati per il collo e poi sarebbero usciti dall’abitazione per continuare a discutere in strada. La testimone aveva riferito ai carabinieri di aver visto il compagno andare in cucina e prendere un coltello. Ne aveva anche descritto la tipologia: «Un coltello con il manico rosso con lama liscia, classico coltello per tagliare la carne». L’arma sarebbe poi stata nascosta dietro la ruota posteriore dell’auto dell’indagato. 
Oltre al racconto dei presenti, inclusi coloro che hanno poi prestato soccorso alla vittima, i carabinieri avevano anche acquisito i filmati delle telecamere del sistema di videosorveglianza che avevano ripreso alcuni passaggi ritenuti determinanti.

Il processo

L’imputato, assistito dall’avvocato Carlo Gervasi e Mario Stefanizzi, ha scelto di essere processato con rito ordinario, dopo una richiesta di giudizio immediato. Ha affrontato il processo dinanzi ai giudici della prima sezione penale (presidente Fabrizio Malagnino, a latere Maddalena Torelli e Marco Marangio Mauro). A sostenere l’accusa in udienza il pm Alessandro Prontera, che aveva invocato una pena di 7 anni e 6 mesi, mentre le indagini sono state coordinate dal pm Simona Rizzo. Oltre alla condanna è stata anche decisa l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici. Le motivazioni saranno depositate entro un termine di 30 giorni, dopodiché la difesa potrà eventualmente ricorrere in appello. 
Parte civile la vittima dell’accoltellamento, assistito dall’avvocato Giuseppe Maglio. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA