Disabile deriso e umiliato: vigili senza divisa e trasferiti

Disabile deriso e umiliato: vigili senza divisa e trasferiti
di Maurizio TARANTINO
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Mercoledì 29 Maggio 2019, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 10:59
Rischiano la divisa e anche il posto, dopo essere stati trasferiti ad altre mansioni, i due agenti municipali autori di un video in cui si prendono gioco di un disabile mentre erano in servizio. Raggiunti da un avviso di garanzia nelle scorse ore, sono stati assegnati a due uffici, Tributi e Anagrafe, i vigili M.M e M.P., 53 e 52 anni. Così come deciso dall'ufficio dei Procedimenti disciplinari riunitosi lunedì pomeriggio, presieduto dal segretario comunale Pasquale Tondo.

Una decisione ritenuta indispensabile per tutelare l'immagine dell'amministrazione, in attesa che l'iter giudiziario faccia il suo corso dopo l'avvio delle indagini nate da un esposto presentato in Procura. Il video sarebbe soltanto l'ultimo degli elementi a carico dei due agenti, che nel corso del tempo, avrebbero utilizzato immagini del disabile corredate di bare, croci ed altri oggetti funebri, con un intento goliardico, attribuendogli il ruolo di menagramo.
La ripresa video, effettuata da M.M., e diffusasi viralmente in gran parte dei telefonini della città, avrebbe fatto precipitare gli eventi: i carabinieri della Compagnia di Maglie, venerdì scorso, si sono presentati in Comune e a casa dei due responsabili per requisire tablet, pc e telefonini in cui recuperare ulteriori prove di reato. Da qui la decisione dell'amministrazione di convocare con urgenza l'ufficio Procedimenti disciplinari. In autotutela e allo stesso tempo dare un segnale di fermezza.
Le ipotesi di reato messe in campo dal pubblico ministero della Procura di Lecce, Maria Vallefuoco, vanno dalla violenza privata, all'interruzione di pubblico servizio fino all'istigazione al suicidio, visto che la vittima avrebbe espresso il desiderio di morire una volta saputo della ripresa e delle immagini. Nel video si vedono i due agenti, in servizio, raggiungere il disabile all'interno di Palazzo De Marco, a due passi da Piazza Aldo Moro, dove spesso sono ricoverati i mezzi della Polizia municipale. Accorrono alle grida del disabile che è irritato perché gli è stata smontata una ruota della bicicletta. L'uomo sa che sono stati i due vigili a compiere lo scherzo, ma è nervoso perché ha fretta: mentre uno riprende, l'altro tira fuori la ruota da un'auto di servizio. Prima di rimontargliela, i vigili lo canzonano, fino a quando uno dei due lo tocca nelle parti basse. Diverse le frasi che hanno acceso un faro, secondo la Procura: Ma sei sicuro che sei venuto con la ruota?, dice uno dei due, oppure: Dimmi per favore, che non sono stato io e la vittima obbedisce: Per favore e il secondo agente: Stai facendo il lavoro e non sei stato tu. La prossima volta tutte e due le ruote.
A difendere gli accusati, gli avvocati Laura Minosi e Maurizio Forte che con ogni probabilità, punteranno a dimostrare la familiarità della persona con gli autori dello scherzo. L'uomo infatti è molto conosciuto in città ed ha un rapporto di grande confidenza con molti dei suoi concittadini, non venendo emarginato, ma al contrario, è trattato con affetto e amicizia. Di certo, i due agenti, resisi conto delle conseguenze del gesto, già da tempo si erano recati a casa del disabile per scusarsi con lui e con la sua famiglia, forse temendo di correre il rischio di non rivedere più la divisa. Un fatto che al momento invece è diventato probabile, specialmente se si dovesse arrivare al processo e ci dovesse essere una sentenza.
A detta di chi ha avuto modo di confrontarsi con loro in questi giorni, i due agenti sono moralmente ed emotivamente distrutti, privati di anni di onorata carriera, forse ancora increduli che quanto fatto si sia tramutato in una inchiesta penale ed in un provvedimento disciplinare.
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