Piccoli da libro Cuore: "Dedico il mio primo gol con il Lecce gol ad una ragazza disabile"

Roberto Piccoli
Roberto Piccoli
di Francesco BUJA
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Martedì 24 Ottobre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 06:33
Sono stati Nicola Sansone e Roberto Piccoli gli uomini della svolta giallorossa a Udine, coloro che hanno costruito il pareggio dei salentini. L’assist dell’uno, la zampata dell’altro. Il primo gol di Piccoli indossando la maglia della squadra salentina.
Arrivato a Lecce in prestito dall’Atalanta, il ventiduenne nativo di Bergamo ha fatto subito capire di poter insidiare il posto del valente Nikola Krstovic. Nove presenze, mai da titolare, come destinato a subire l’ombra del montenegrino. E invece no. Ha saputo creare qualche apprensione alle difese avversarie. E ieri sera ha assaporato la dolcezza della marcatura. Sul cross giunto dalla corsia di destra, il suo colpo acrobatico fra le strette marcature dei bianconeri. Un gol da attaccante che davanti alla porta non perdona. «Ringrazio Sansone per l’assist - ha commentato, il centravanti, subito dopo la sfida con i friulani -, è stato un gol d’istinto, sono andato in spaccata perché ho capito che di testa non riuscivo ad arrivare». Un gol che conferma la possibilità di mister D’Aversa di contare non solo su Krstovic là davanti: «Siamo due attaccanti non troppo diversi. A me piace attaccare la profondità, lui è più bravo a venire incontro. Andando forte in allenamento ci miglioriamo di più».
L’uomo che resta in panchina per buona parte dell’incontro, quello che può contare su pochi minuti di gioco per far vedere di meritare una maglia da titolare. Al Bluenergy Stadium è entrato sul rettangolo verde al 77’ giro di lancetta, sostituendo Krstovic; sei minuti più tardi ha messo la palla nel sacco. Non è stato in campo mai per un tempo intero. Ma ha saputo farsi notare, si è guadagnato la stima della platea giallorossa. In serie A ha collezionato sessantanove presenze, ha realizzato nove gol, ma sette delle quali sempre da subentrato. «È una caratteristica che ho – ha dichiarato -. Il calcio è veloce e può cambiare in pochi minuti. Andiamo avanti». Logico che l’ex punta di Empoli, Atalanta, Spezia e Genoa abbia quindi lanciato un messaggio a mister D’Aversa: «Mi candido per una maglia da titolare e mi farò trovare pronto». E soprattutto per un attaccante vale la regola dell’appetito che vien mangiando: quanti gol vuole segnare? «Il più possibile».
E il messaggio suona anche come un simpatico guanto di sfida a Krstovic. Si apre dunque il sipario sul duello tutto giallorosso a colpi di gol fra il bergamasco e il montenegrino. I tifosi giallorossi possono esserne contenti. E sfregarsi le mani in attesa di quei gol che durante lo scorso campionato sembravano difficili. La mano di Piccoli invece, forse, ieri sera ha poi retto un calice di buon vino bianco (era in una terra di preziosi vitigni...) per un brindisi alla sua prima segnatura giallorossa. La dedica del menzionato gol ha rivelato un ragazzo dall’animo sensibile: «Vorrei dedicare questo gol a una ragazzina disabile che è venuta a vedere l’allenamento. Noi dobbiamo ritenerci fortunati». Ora Piccoli deve offrire una cena a Sansone, per un patto stretto la scorsa settimana a tavola: penitenza da pagare se l’ex atalantino avesse segnato su assist dell’ex attaccante del Bologna. È avvenuto. Il Lecce ha ottenuto un punto da una partita che ingiustamente sembrava compromessa. Il Lecce non ha mollato neanche ieri sera. «Siamo una squadra che non molla mai – ha sottolineato, Roberto Piccoli -, c’è agonismo elevato a volte eccessivo, anche in allenamento tiriamo a mille. Tutto questo fa bene al gruppo e a tutti i giocatori in campo e in panchina».
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